Per ora l’unica cosa certa delle indagini del calcioscommesse è che le due agenzie di scommesse dove si gioca di più si trovano a Castellammare – la ricevitoria era controllata dal Clan degli scissionistri dei D’Alessandro – e Casal di Principe.
Accanto a questi dati certi negli ultimi giorni si stanno moltiplicando notizie – che vanno prese con le pinze. L’ultimo in ordine di tempo, è il sospetto che un allenatore della Liga sia in contatto con la Camorra – che ha da anni forti interessi, soprattutto immobiliari, nella patria di re Juan Carlos – per le puntate sul campionato spagnolo.
Attenzione però a considerarlo già connivente con la malavita organizzata, il suo nome potrebbe essere uscito fuori perché i camorristi hanno cercato di avvicinarlo senza riuscirvi, o magari hanno millantato conoscenze che non avevano.
L’indiscrezione comunque viene indirettamente confermata dal procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore:
L’inchiesta napoletana può portare anche all’estero, non soltanto verso la Germania ma anche verso altri paesi europei e il Sudamerica.
Il riferimento alla Germania deriva dal fatto che in una intercettazione, un calciatore, un certo Cristian Biancone, indagato per un incontro di Lega Pro della stagione 2008-2009 tra Juve Stabia e Sorrento, aveva dimostrato di sapere in anticipo il risultato di una partita del campionato tedesco – si trattava di Bochum–Energia Cottbus, giocata il 28 febbraio del 2009.
Secondo il procuratore napoletano:
Il gioco del calcio è sviluppato anche lì e anche lì c’è un meccanismo per regolare i risultati, ma è ancora da chiarire se il condizionamento viene attuato qui, a Napoli, o corrompendo personaggi anche all’estero.
Vedremo cosa succederà. Per la Spagna è facile immaginare che si ripeta lo stesso atteggiamento omertoso che si è già visto nel ciclismo. E poi dimostrare che una partita è stata taroccata non è semplice.
Anche perché inquirenti ed investigatori, quando interrogano uomini di calcio, si ritrovano quasi sempre di fronte a silenzi e a ridimensionamenti di affermazioni fatte in altre occasioni.