Il Cagliari è ufficialmente in crisi. La lettera di ieri del dg Marroccu non lascia spazio a fraintendimenti. La politica di Cellino, spesso vista come modello dai presidenti italiani, si è scontrata con l’inefficienza della burocrazia italiana. Ed a pagarne le conseguenze è stato ovviamente il suo Cagliari. Sono stati decine i milioni spesi per il nuovo stadio, ma ancora non è stata posta nemmeno la prima pietra. Inoltre il Comune vanta crediti che risalgono agli anni antecedenti l’Era Cellino, e per questo ha praticamente bloccato gli introiti televisivi.
Se a questo ci aggiungiamo che il Sant’Elia è inagibile ed ultimamente lo è diventato anche l’Is Arenas, la situazione diventa sempre più intricata. Solo nell’ultima partita contro la Juventus, in cui in teoria la squadra sarda giocava in casa, la trasferta inattesa in quel di Parma è costata alla società 300 mila euro. E’ vero che ancora non ci sono debiti con le banche, ma la situazione è tragica visto che i calciatori non percepiscono lo stipendio da 2 mesi.
MERCATO INEVITABILE – Cosa accadrà ora? Se non ci si vuole invischiare in indebitamenti che potrebbero portare al fallimento, l’unica soluzione è cedere i pezzi migliori. Sicuramente Cellino si starà mangiando le mani perché avrebbe potuto avere in cassa 30 milioni di euro se avesse accettato le offerte per Nainggolan e Astori arrivate tra gennaio e luglio, ed invece ora i prezzi sono più che dimezzati.
Il primo a partire sarà sicuramente Pinilla. Su di lui è in vantaggio l’Inter, ma non è l’unica squadra a seguirlo. Poi c’è Nainggolan, mollato dalla Juve (almeno ufficialmente) ma seguito da Milan e Napoli che seguono con molta attenzione anche Astori. Questi tre quasi certamente lasceranno l’isola entro la fine di gennaio, ma attenzione anche ad altri giocatori che potrebbero interessare i club di A come Ibarbo (Bologna) e Nenè (Napoli). L’assalto alla diligenza è cominciato.
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