La vicenda ha fatto tremare il calcio inglese, finito ancora una volta in prima pagina per uno scandalo a sfondo sessuale. Bisognerà attendere la conclusione delle indagini per sapere se Robinho è implicato o meno nello stupro ad una diciottenne in una discoteca di Leeds, ma per ora il giocatore è tornato alla vita di tutti i giorni, contribuendo alla vittoria del City nella gara contro il Newcastle (assist a Shaun Wright-Phillips per il provvisorio 1-0).
Per ora dunque il brasiliano sembra godere della fiducia della società, che gli ha perdonato la fuga dal ritiro di Tenerife (dopo avergli comminato una multa salatissima) e che non crede che il ragazzo possa essersi macchiato di un reato tanto grave.
Si pone sulla stessa lunghezza d’onda anche Carlos Dunga, allenatore del Brasile, che lo ha convocato per la gara del prossimo 10 febbraio contro l’Italia, difendendolo a spada tratta da qualunque accusa.
Non ho motivo di dubitare della parola di Robinho. E’ un giocatore affidabile e che dimostra sempre in nazionale di tenere un comportamento professionale esemplare. E’ uno di quei calciatori che sia in allenamento che nelle partite dimostra il piacere di vestire la maglia della Selecao e conterò ancora su di lui anche nella sfida contro l’Italia.
Questo il pensiero del mister brasiliano dopo le pesanti critiche arrivate da più parti all’indirizzo del talento del City. A puntare il dito era stato soprattutto Pelè, che si era detto deluso dal comportamente delle stelle brasiliane al di fuori del campo di gioco:
Noi abbiamo lottato tanto per aprire la porta alle nuove generazioni mentre Robinho, Adriano e Ronaldo le chiuderanno. Queste vicende mi rendono triste: Robinho è un giocatore di primo piano, che potrebbe essere un modello, queste cose non fanno bene al calcio e al paese.
Così parlò ‘O Rey, ma aspettiamo almeno che si dimostri la colpevolezza prima di crocifiggere qualcuno…