E’ tempo di bilanci per Felipe Melo, al termine di un anno non proprio esaltante a livello professionale. Nella sua prima stagione in maglia bianconera non si può certo dire che abbia offerto il massimo, risentendo in maniera esagerata della crisi che ha colpito la Juventus per tutto lo scorso campionato. Ma poi c’erano i Mondiali ed il centrocampista avrebbe avuto la possibilità di rifarsi, visto che con la maglia del Brasile aveva sempre offerto prestazioni di primo piano.
Fino alla partita con l’Olanda, durante la quale il bianconero riuscì a collezionare solo magre figure, prima rendendosi protagonista di un’autorete, poi facendosi espellere. La degna conclusione, insomma, dell’anno peggiore della sua carriera da professionista. Ma a sentir lui, il bilancio è comunque positivo:
Lo considero un buon anno, da ogni punto di vista: le sconfitte e i momenti difficili mi sono serviti da lezione. Purtroppo non abbiamo vinto il Mondiale, ma sono riuscito a tornare al top con la Juventus, dopo che molti mi avevano già dato per finito.
Quanto alla partita contro l’Olanda, Melo ammette:
Ci penso spesso a quella partita, è normale, ma non mi toglie il sonno. Il calcio è un gioco in cui tutto può succedere, siamo esseri umani e possiamo sbagliare: il gol del loro pareggio è venuto da un errore collettivo, è successo e basta. Poi dopo il secondo gol la squadra si è sfaldata. Di fatto non eravamo più in partita.
Ma questo fa parte del passato. Il presente di Felipe Melo è decisamente più roseo, visto che è tornato a giocare a buoni livelli con la maglia della Juventus:
Il Mondiale mi ha maturato, è stato un’esperienza utile sul piano professionale, ho imparato ad essere più
sereno in campo e ad ascoltare di più. Ho anche pensato di smettere, perché la gente crede che ci sia solo il Felipe Melo calciatore, ma dietro c’è una persona con tutta la sua famiglia. Proprio la mia famiglia mi ha dato la forza per tornare ad allenarmi con la Juventus quando proprio non volevo più. Ma ho un contratto da rispettare e sto vincendo questa sfida importante.
Infine un sogno:
Sogno di vincere il Mondiale del 2014 in Brasile.
OMG 26 Dicembre 2010 il 00:01
Secondo me Melo è stato criticato più del dovuto l’anno scorso (calcisticamente parlando).
La maggior parte delle partite le ha giocate bene (di certo gli allenatori non erano pazzi a mandarlo in campo se fosse stato davvero così dannoso), purtroppo ogni tanto andava in tilt, e quegli episodi venivano sottolineati più del dovuto dai giornalisti (c’è un deficiente su Sky che anche quest’anno appena ha fatto anche un solo passaggio sbagliato se n’è uscito con “il solito Melo”)
Poi, sempre secondo me ovviamente, ci si è messo anche il suo carattere. Lo vedo come un ragazzo molto emotivo, se le cose vanno bene si esalta al massimo e diventa uno dei primi al mondo nel suo ruolo, ma quando iniziano a mettersi in fila 2-3 cose storte comincia a far danni.
Nella partita con l’Olanda ad esempio stava giocando stupendamente (fornendo anche un bellissimo assist per il goal del vantaggio brasiliano), poi è venuto fuori quell’autogoal (anche quella cosa non l’ho capita, si è dato autogoal a Melo quando l’ha appena sfiorata e poi non si danno autogoal mostruosi perchè “la palla era comunque indirizzata in porta”, mah!!! Per non parlare del fatto che nessuno ha sottolineato l’errore di Julio Cesar che avrebbe dovuto prendere la palla PRIMA che la toccasse Melo) e alcuni suoi compagni lo hanno sgridato, da quell’episodio è diventato Mr. Hyde ed ha cominciato a far a botte con tutti, facendosi infine espellere.
Marco Mancini 27 Dicembre 2010 il 19:27
L’anno scorso è partito male perché Ferrara gli aveva assegnato un ruolo non suo, faceva il regista di centrocampo e di certo non ha i piedi di Aquilani. Poi ha pagato il brutto momento della Juventus e probabilmente centra anche il lato emotivo visto che erano evidenti alcuni cali psicologici che aveva in determinati periodi. Probabilmente quest’anno un po’ il fatto di aver cominciato bene la stagione, ma soprattutto che Delneri lo fa giocare come vuole lui, l’hanno fatto rinascere.