Ligue 1: classifica sottosopra, in vetta c’è il Grenoble

Incredibile inizio di campionato della Ligue 1. Dopo due giornate del primo campionato europeo ad iniziare c’è solo una squadra in vetta alla classifica a punteggio pieno. Tutti penseranno al Lione. E invece no. In testa alla classifica c’è una neopromossa, il Grenoble.

La squadra di Bazdarevic ha avuto la meglio in casa contro il Rennes di Asamoah, strappando i tre punti grazie ad una rete di Akrour al 21′, e chiudendosi in difesa per il resto della partita. Insufficiente ancora una volta la gara dell’ex attaccante dell’Udinese, sostituito al rientro in campo nella ripresa da un Lacombe sempre più irritato dalla sua squadra piena di talenti, ma capace di mettere a segno un punto in due partite.

Alla baby-Juve il Trofeo Birra Moretti

Amichevole di lusso ieri sera al San Paolo di Napoli dove i padroni di casa hanno ospitato Juventus e Milan per il tradizionale Trofeo Birra Moretti. Una buona sgambata di fine estate, che offre però poche indicazioni a causa delle pesanti assenze in tutte e tre le formazioni. Alla fine la serata è stata utile soprattutto ai giovani della primavera che hanno avuto un’occasione per mettersi in mostra e fare esperienza.

Come da tradizione, il Moretti si è giocato in tre tempi da 45 minuti, con Juventus e Napoli ad aprire le danze. Davanti ai 60.000 del San Paolo le due squadre hanno provato a far vedere qualcosa di buono, attente soprattutto a non affollare un’infermeria già piena e a risparmiare le forze in vista dei rispettivi impegni in coppa la prossima settimana.

Ranieri ha dato spazio al baby talento Giovinco, che si è messo in evidenza con qualche giocata di classe, e all’altro azzurrino De Ceglie, dimostratosi ancora una volta un ottimo elemento. Nel Napoli si è rivisto Zalayeta dopo il lungo infortunio e lontano quindi dalla condizione migliore. Alla fine il risultato non si è mosso dallo 0-0 e sono stati necessari i calci di rigore per stabilire la vincente. Tutti a segno i tiri dal dischetto, tranne quello di De Zerbi che ha regalato la vittoria alla Juventus per 5-4.

Serie A 2008/2009: Napoli

Calciomercato di lusso quello del Napoli in quest’estate. I partenopei si sono aggiudicati alcuni dei calciatori più promettenti della Serie A e alcune conferme che possono fare il salto di qualità, e da quanto visto finora non sembra abbiano sbagliato molto.

Sono stati 7 gli arrivi alle falde del Vesuvio, ma di questi quello che finora è stato più determinante è chi meno ti aspetti: Ignacio Pià, da sempre considerato un attaccante da Serie B, o al massimo da panchina, a cui sono bastati i due gol al Villaznia per diventare il salvatore del Napoli. Difficilmente lo vedremo all’opera da titolare, ma dalla forma che si intravede, non sembra volersi accontentare della panchina per tutta la stagione.

Giuliano Sarti: una papera che cambia la vita

E’ stato uno dei più forti portieri degli anni ’50-’60, eppure se chiedete chi era Giuliano Sarti, vi sentirete rispondere: “quello della papera”. Strano destino per uno che ha conquistato montagne di trofei, regalando emozioni e strappando applausi in qualunque club abbia militato.

Andava in scena l’ultima di campionato della stagione ’66-’67. L’Inter di Sarti guidava la classifica con 48 punti, seguita dalla Juventus a 47. Le speranze per i bianconeri erano ridotte al lumicino: troppo forte l’Inter di quegli anni per sperare che avrebbe lasciato punti a Mantova.

E invece un cross di Beniamino Di Giacomo si trasformò in incubo per i tifosi nerazzuri,quando videro Sarti colpevolmente superato. Scudetto alla Juventus ed inizo della triste fama di Giuliano Sarti, ricordato da quel momento in poi solo per quell’errore grossolano.

Bundesliga: partenza col freno a mano tirato, si fermano tutte le big

Come per la Premier League, anche la Bundesliga inizia con molte difficoltà per i campioni in carica. Stavolta alla corrazzata del Bayern Monaco è toccato aprire il campionato, e non è stato un esordio facile.

Già l’urna era stata impietosa, facendo pescare ai bavaresi l’Amburgo, una delle squadre più ostiche del campionato tedesco. L’inizio sembrava promettere bene, dato che dopo un quarto d’ora i campioni in carica erano già in vantaggio di due reti, segnate da Schweinsteiger e Podolski, ma abbassando la guardia hanno subìto il ritorno degli avversari che con Guerrero e Trochowski hanno pareggiato i conti e fatto iniziare col piede sbagliato quest’annata alla squadra di Toni (che peraltro era fuori per infortunio).

L’Italia di Lippi riparte dal 2-2

L’avventura del Lippi-bis riparte con un pareggio sudato e conquistato con grinta e determinazione, dopo un primo tempo (quasi) da dimenticare.

I ragazzi ce l’hanno messa tutta per regalare al mister un esordio simile a quello di quattro anni fa in Islanda, quando l’Italia tornò a casa con le ossa rotte ed una buona dose di critiche, per poi partire alla conquista del titolo mondiale. Se tanto mi dà tanto, vale la pena steccare la prima, specie se si tratta di un’amichevole dove il risultato conta solo per gli annali di calcio.

Questa può essere la spiegazione di un primo tempo in cui l’Italia è passata dalla possibilità di andare in vantaggio allo 0-2, che lasciava poche giustificazioni agli azzurri, se non, appunto, quella di carattere scaramantico. Ma l’Austria ha voluto partecipare alla festa di bentornato per Marcello Lippi ed ha contribuito in modo determinante alla confezione del regalo finale, prima mandando in gol Gilardino (di stomaco, su respinta di un difensore), poi con un’uscita sconsiderata di Ozcan, autore di un’autogol da cineteca del comico.

Serie A 2008/2009: Milan

Se dovessimo assegnare la palma per la migliore campagna acquisti, quest’anno ci sarebbe una lotta a tre. A contendersela sarebbero Fiorentina, Genoa e Milan. Se poi andassimo a vedere il tasso tecnico dei singoli acquisti, a questo punto non ci sarebbero rivali.

L’ingaggio di Ronaldinho è stato il salto di qualità fatto dal Milan, che ora ha un attacco tutto brasiliano e una classe che nessun’altra squadra ha. Ovviamente questo “premio” non va solo per l’ingaggio di Dinho, ma anche perchè insieme a lui è stato fatto arrivare da Barcellona anche Zambrotta, l’esterno che all’Italia mancava, e altri 6 calciatori, tra ritorni a casa e neo acquisti.

Sheva torna al Milan

Andriy Shevchenko ce l’ha fatta. E’ riuscito finalmente a convincere il patron del Chelsea, Roman Abramovich, a lasciarlo andare. Il magnate russo si era sempre opposto alle richieste del Milan

Roma ha salutato il suo Presidente

La metà giallorossa di Roma stamattina si è stretta intorno alla famiglia Sensi per l’ultimo saluto al presidente che tanto bene ha fatto per la squadra. Sin dalla notizia della morte di Franco Sensi erano arrivate numerose testimonianze di affetto e di stima dall’intero mondo del calcio e non solo.

Per tutta la giornata di ieri, poi, una folla interminabile ha fatto la fila davanti all’ingresso del Campidoglio, per omaggiare colui che è stato un grande uomo, al di là della fede sportiva.

E stamattina il popolo giallorosso era raccolto davanti alla Chiesa di San Lorenzo Fuori le Mura, dove si sono svolti i funerali. Tanti i personaggi famosi che si sono recati nella chiesa romana per testimoniare solidarietà e vicinanza alla famiglia. Purtroppo c’è stato anche qualche episodio non troppo piacevole, specie all’arrivo di Adriano Galliani, contestato a costretto ad entrare in chiesa con tanto di scorta.

Premier League: Vincono 3 delle 4 big, delusione Tottenham

La Premier League 2008/2009 si apre come si era chiusa la scorsa stagione, ma conclude la sua prima giornata con la sorpresa del turno. Tra le “Big Four” l’unica a non riuscire a vincere è stato proprio il campione in carica, il Manchester United, fermato in casa da un Newcastle intenzionato a non ripetere la stagione disastrosa dello scorso anno.

Fino a domenica sera, quando cioè i Red Devils non sono stati bloccati dai bianconeri, i pronostici erano stati quasi tutti rispettati. Ad aprire le danze era stato l’Arsenal che nella facile gara contro il West Bromwich era andata in gol dopo solo 4 minuti col neo acquisto Nasri, facendo presagire una goleada, ma poi ha trovato negli avversari un muro invalicabile, che ha bloccato la gara sull’1-0 fino alla fine.

Olimpiadi 2008: l’Argentina fa fuori Dinho & Co.

Una partita degna di una finale olimpica: così era stata presentata alla vigilia la sfida tra Brasile ed Argentina, ovvero le due formazioni migliori a livello di Under 23. Almeno sulla carta. Da una gara come quella di ieri ci si apettava molto di più, ma il campo ha detto che la carta non fa vincere medaglie e che i conti si fanno con l’oste. Sempre.

E così oggi ci troviamo a dover rimpiangere di aver beccato il Belgio sulla nostra strada (che ieri nell’altra semifinale ne ha presi 4 dalla Nigeria), mentre il temutissimo Brasile non ha nemmeno provato a spegnere i sogni di medaglia di un’Argentina dimostratasi notevolmente più forte.

Il ct dei verdeoro a fine partita ha avuto modo di osannare Leo Messi, ammettendo che il talento del Barcellona è immarcabile, ma sarebbe riduttivo dire che l’Argentina vista ieri allo Stadio dei Lavoratori ha vinto “solo” grazie a Messi.