Gli inglesi fanno la spesa in Italia, o almeno ci provano

Non si capisce perchè, ma all’estero si punta sempre di più ai calciatori italiani. Sono ormai passati i tempi in cui tutta la rosa della nazionale era formata da calciatori che militavano in Serie A, e un italiano all’estero era solo un operaio.

Sono partiti molti in Germania, da Toni a Barzagli, in Francia come Roma e Grosso, e anche quelli che hanno militato in Inghilterra hanno fatto bene. Il City di Al Fahim sta puntando al nostro Gigi Buffon, e questa non è più una novità. Quello che però potrebbe essere nuovo è che anche un altro juventino è nelle mire dei club inglesi, e si tratta di Sebastian Giovinco, che potrebbe finire all’Arsenal.

Renato Cesarini e quei gol all’ultimo minuto

La vittoria conquistata ieri sera in quel di Cipro, proprio allo scadere del tempo, ci fa tornare in mente un modo di dire che è entrato a far parte del linguaggio comune e che sta ad indicare una rete realizzata proprio negli ultimi minuti di gioco: la zona Cesarini. Ma sapete chi era Cesarini e perché è stato coniato questo modo di dire?

Era il dicembre 1931 e l’Italia affrontava quella che all’epoca era considerata la mitica Ungheria. Renato Cesarini, classe 1906, nato in Italia e trapiantato in Argentina, segnò una rete proprio al 90° minuto, ripetendo una prodezza realizzata in campionato allo scadere del tempo.

Nasce da qui il detto “segnare in zona Cesarini”, utilizzato ancora oggi per indicare un gol all’ultimo minuto di gioco. Di Natale ieri sera, come tanti altri prima di lui, ha regalato tre punti alla nazionale emulando l’illustre predecessore.

Zeman di nuovo esonerato

Ancora un licenziamento per Zdeněk Zeman, vecchia conoscenza del calcio italiano. Vista l’impossibilità di allenare grossi club in Italia, il tecnico boemo aveva preferito emigrare, per tentare la fortuna alla

Grosso e Gamberini, quanta sfortuna! Si torna a casa con un referto medico preoccupante

“Tornano a casa”. Con queste tre parole il Prof. Castellacci, il medico della Nazionale, lascia trasparire tutta l’amarezza sulle condizioni dei due calciatori, Grosso e Gamberini, che ieri sera hanno dovuto lasciare il campo anzitempo per infortunio.

Gli stop saranno dovuti anche a problemi piuttosto seri, anche se in campo non sembrava dovessero essere così terribili: un mese di stop per il terzino del Lione, almeno due settimane per il centrale viola.

Italia: fortuna e alibi

E’ finita tra le lacrime dei giocatori ciprioti per l’occasione buttata al vento in pieno recupero, ma a piangere dovrebbe essere l’Italia, messa sotto da giocatori semisconosciuti e sulla carta inferiori ai nostri campioni del mondo. La gara d’esordio della gestione Lippi-bis ha regalato ben poche occasioni per sorridere e non serve appellarsi alle scuse tirate fuori da protagonisti in campo e commentatori sportivi.

L’Italia vista ieri contro Cipro è lontana parente di quella che faceva tremare il mondo solo due anni fa e se solo gli avversari fossero stati meno ingenui e più fortunati, oggi staremmo parlando di debacle azzurra.

Poche le note positive della serata. Da salvare la grande condizione di Buffon che si è dimostrato ancora una volta il migliore del mondo, semmai ce ne fosse stato bisogno, reggendo da solo il peso di una difesa che è sembrata quantomeno da rivedere. D’accordo, la gara era stata preparata in un altro modo e gli infortuni di Gamberini e Grosso nel primo quarto d’ora di gioco hanno costretto Lippi a rivedere l’intera formazione, ma questo basta a giustificare una prestazione opaca come quella di ieri sera a Larnaca?

Qualificazioni Mondiali: Italia ed Eire in vetta al girone, a valanga la Germania, stecca la Francia

Chiudiamo al primo posto (immeritatamente) nel girone dopo la prima gara di qualificazione ai mondiali del 2010. Stesso risultato per noi e l’Eire che non chiude in vetta in solitaria per la differenza reti a causa del gol di Kenia al novantesimo dopo una gara in cui il Trap ha messo in campo tutta la sua esperienza.

L’altra partita del girone 8 è terminata sul 2-2 in una combattutissima gara tra la matricola Montenegro, che per la prima volta affronta autonomamente una qualificazione ai mondiali, e la più esperta Bulgaria. In rete Vucinic e Jovetic per il Montenegro, le due stelle di una squadra molto promettente per il futuro.

Italia brutta e fortunata

Speravamo di commentare in modo diverso l’esordio ufficiale della nazionale del Lippi-bis, impegnata in quel di Cipro contro una delle squadre materasso del girone. Almeno sulla carta. Perché sul campo

Capello inizia in salita

Nervi tesi in casa inglese alla vigilia della prima gara con i punti in palio della gestione Capello. Finora il tecnico friulano ha avuto occasione di collezionare solo diverse amichevoli, beccandosi una buona razione di critiche da colleghi e tabloid, specie dopo l’ultima prestazione deludente contro la Repubblica Ceca.

Da stasera si comincia a fare sul serio e per Don Fabio è già tempo di confermare la fama di vincente, alla guida di una nazionale che negli ultimi tempi è stata  lo zimbello del circo calcistico, mancando la qualificazione ad Euro 2008 e dimostrando dei grossi limiti in fatto di gioco.

L’esame per Capello si chiama Andorra, ostacolo non certo proibitivo, ma capace comunque di mettere in ansia i supercampioni inglesi, memori dell’ultima prestazione contro gli sconosciuti avversari nel marzo dello scorso anno, quando per violare la porta ebbero bisogno di ben 53 minuti di gioco. Alla fine la gara si concluse con un secco 3-0 a favore dei Tre Leoni, ma nelle orecchie dei giocatori inglesi restano ancora vivi i fischi del pubblico infastidito.

Inter e Milan le più spendaccione d’Italia, ecco la classifica dei calciatori più pagati

Che i calciatori fossero strapagati questo lo si sapeva già. Ma che ogni anno questo stipendio debba aumentare, questo proprio non se l’aspettava nessuno. Soprattutto dopo i tanti anni passati di vacche magre, in cui si pensava a comproprietà e ai calciatori in saldo per allestire una squadra.

E invece quest’anno il monte stipendi ha ricominciato a crescere, e secondo un’inchiesta della Gazzetta dello Sport ha toccato i 768,4 milioni di euro, ben 100 in più dello scorso anno. Calciatori sempre più pagati quindi, ma anche allenatori ricoperti d’oro. Risultava quasi scandaloso quando nella Juve pre-Calciopoli Capello venisse pagato 5 milioni di euro a stagione. Ebbene, quest’anno Mourinho se ne becca addirittura 9.

Ancora una squalifica per Joey Barton

Lo chiamano bad boy e mai soprannome fu più azzeccato come il questo caso. Il ragazzo cattivo è Joey Barton, più volte finito nelle pagine di cronaca per vicende che hanno ben poco a che fare con il mondo del pallone.

L’ultima bravata (una rissa nel periodo di Natale) gli è costata la condanna a sei mesi di carcere, scontati in parte nel corso dell’estate, fino al rilascio del 28 luglio. Durante la detenzione però, Barton ha continuato ad allenarsi, nella speranza di poter tornare a calcare i campi di calcio non appena scontata la condanna.

Speranze vane. Proprio ieri è arrivata la squalifica di dodici settimane (poi ridotte a sei) per un altro episodio violento che lo ha visto protagonista qualche tempo fa, quando ai tempi del Manchester City aggredì il compagno di squadra Ousmane Dabo, procurandogli gravi lesioni alla retina. Per quella vicenda il bad boy era già stato condannato a quattro mesi di carcere, ma poi la pena era stata sospesa per due anni.

Italia-Cipro: Lippi esordisce con il tridente

Finalmente ci siamo, dopo due anni riparte la macchina azzurra alla difesa del titolo mondiale. Dopo lo sfacelo dell’Europeo in cui gli azzurri sono sembrati solo lontani parenti di quegli 11 che solo due estati prima facevano tremare qualsiasi avversario, è tornato Lippi al timone della Nazionale, e questo significa due cose: rigore ed esperienza.

Sicuramente il tecnico campione del mondo porterà quel polso duro che Donadoni non ha mai avuto, lasciando all’estro dei calciatori superpagati e superviziati la possibilità di scelta se stare con la squadra o giocare solo per sè stessi. Servirà per ricreare quello spogliatoio che è stata la vera forza di due anni fa, e ripartire dai tanti campioni del mondo per costruire la nazionale del futuro ancora vincente.