L’Italia giocherà con il muro, non davanti a Buffon, ma subito dietro

Curve chiuse anche allo stadio Friuli di Udine. Anzi, ad essere più precisi una curva, la Sud. Stavolta però non si tratta di provvedimenti contro il tifo violento, ma solo del mega-concerto che Vasco Rossi sta preparando proprio nello stadio dell’Udinese, e che tra poche ore ospiterà la gara della Nazionale contro la Georgia.

Quando Vasco si muove, si sa, gli va dietro mezza città. La struttura per il concerto è talmente grande che, nonostante l’evento sia programmato per venerdì prossimo, non era possibile costruirla in 48 ore, ma ci sono voluti così tanti giorni da costringere i nostri azzurri a giocare senza uno spicchio di stadio.

Fabian Espindola: l’esultanza che fa male!

Il colmo per un calciatore? Infortunarsi durante un’esultanza e poi scoprire che il gol è stato annullato! Non sappiamo se il colmo sia proprio questo, ma certo fa sorridere quanto accaduto ieri durante una partita della Major League, tra Real Salt Lake e Los Angeles Galaxy.

Correva il 6° minuto del primo tempo e Fabian Espindola spediva la palla in rete su colpo di testa, portando i suoi in vantaggio contro la squadra di David Beckham (impegnato nelle qualificazioni mondiali con la sua nazionale). Gioia irrefrenabile per l’argentino che, come dopo ogni rete, si esibiva in una serie di capriole, deliziando il pubblico con numeri da circo. E una volta piombato a terra, ha scoperto l’amara verità: non solo il suo gol era stato annullato, ma nella caduta dopo l’ultima piroetta si era anche procurato una distorsione alla caviglia, che lo terrà fuori dal campo per un mese e mezzo.

Ma questo poco importa, visto che, pur avendo segnato 7 gol nella Major League, con lui in campo il Real Salt Lake non ha mai vinto, quello che conta è che per strappare un applauso in più un giocatore rischi di rompersi l’osso del collo.

L’amore di Kakà per il Milan è eterno finchè dura

Kakà non si muove, punto e basta. Lo conferma lui, lo conferma Ancelotti, ed è d’accordo anche il Presidente Berlusconi. Kakà è un patrimonio del Milan, non solo come calciatore ma soprattutto come uomo, e quindi non si può vendere, a nessun prezzo.

Almeno per ora. Anche su questo il calciatore lascia una porticina piccola piccola aperta. Ha finalmente chiarito il suo volere Kakà, quello di rimanere a Milano almeno finchè i dirigenti lo fanno sentire apprezzato e coccolato, e finchè gli obiettivi comuni rimangono intatti. Non smentisce e non conferma quindi le parole del suo portavoce Kotscho, che parlavano di un’apertura verso il campionato inglese, ma lascia capire che per adesso lui vuole solo la Serie A.

La Spagna campione presa a pallonate

A due mesi e mezzo dalla finale di Vienna, torna d’attualità il campionato europeo ed in particolare la vittoria della Spagna ai danni della Germania. In quei giorni di grande festa per una nazionale che non conquistava il titolo da ben 44 anni, ci si chiedeva come avrebbero reagito alla vittoria i tifosi della catalogna, da anni alla ricerca di un’indipendenza politica prima che sportiva.

Il timore era che si potessero verificare degli incidenti in quel di Barcellona tra gli estremisti catalani e quanti invece si riconoscono nella grande nazione spagnola e volevano comunque festeggiare la coppa conquistata dai ragazzi di Aragones. Alla fine la Spagna intera si è unita intorno a quei ragazzi che sul campo avevano dimostrato di essere superiori a qualunque avversario, conquistando meritatamente il titolo.

Ma evidentemente qualcuno non ha digerito la questione ed ora approfitta della festa nazionale catalana (giovedì 11 settembre) per ribadire il proprio desiderio di indipendenza, usando proprio quella vittoria come simbolo di non appartenenza alla nazione spagnola. Come? Prendendo a pallonate gli eroi della notte di Vienna.

Lippi: Di Natale si, Toni forse

Prove generali per l’Italia di Lippi, impegnata domani sera nella seconda gara di qualificazione ai mondiali sudafricani del 2010. L’allenamento di questa mattina ha dato qualche utile indicazione riguardo alla

Mancini non allena, ma fa sempre sentire la sua voce

In attesa di vederlo su qualche panchina di Serie A, per ora Roberto Mancini lo si può vedere solo in Sardegna, mentre trascorre le vacanze e spende qualcuno dei milioni di euro che sta prendendo dall’Inter senza nemmeno muovere un dito.

Ringrazia Mourinho il Mancio dalla sua lussuosissima villa, per avergli dato la possibilità di guadagnare senza lavorare, e così la sua abbronzatura continua ad aumentare. Nonostante questo, i giornalisti italiani gli hanno voluto ugualmente conferire il premio Maestrelli, premio che si assegna al miglior allenatore del 2008. E lì Mancini ha avuto la possibilità di fare il punto della situazione.

Leggete ridete: le ultime curiosità del pallone!

Potrebbe diventare una divertente rubrica sulle pagine di Calciopro, ammesso che il mondo del pallone continui ad offrici spunti interessanti, come quelli trovati oggi qua e là sui vari giornali. Si tratta di una serie di curiosità dentro e fuori il rettangolo di gioco, raccolte per voi, nella speranza di stapparvi un sorriso.

Partiamo dalla foto che vedete in alto. Ebbene, si è proprio lui, quello che per anni è stato considerato il migliore fischietto del mondo, il più mediatico delle giacchette nere, che oggi passa il tempo a decidere quale sia l’arbitro giusto da mandare in questa o quella partita, proprio lui, Pierluigi Collina.

Stavolta si è esposto in prima persona ed è sceso nuovamente in campo, per dirigere una gara di beneficenza tra vecchie glorie d’Inghilterra e Resto del Mondo. Beh, forse ha dimenticato che anche lui è una specie di vecchia gloria e non può più permettersi il lusso di correre per novanta minuti senza allenamento. E allora eccolo qui, dolorante a terra, mentre aspetta la barella e la sostituzione.

Vieira ritorna in campo, sfortuna o no, contro il Catania

Il test infrasettimanale di Locarno consegna un bel regalo a Josè Mourinho: il ritorno in campo di Vieira. Il colosso francese era fuori dallo scorso campionato, quando dopo un exploit nel finale che consentì all’Inter di mettere a distanza di sicurezza la Roma, fu costretto a casa per l’ennesimo infortunio.

Sembrava avesse recuperato per l’inizio del campionato, ma lo stiramento al retto femorale di Luglio lo ha bloccato per l’ennesima volta in una carriera che lo ha visto più tempo in ospedale che sull’erba con il pallone tra i piedi.

West Ham ancora senza mister

Vigilia di Croazia-Inghilterra particolarmente infuocata e non solo perché gli inglesi sono stati estromessi dall’ultima kermesse europea proprio per mano dei croati, ma soprattutto per la vicenda che riguarda il mister dei biancorossi, Slaven Bilic, corteggiato da una delle squadre della Premier League.

A sentire il Daily Mail, proprio per oggi è previsto un incontro tra Bilic ed l West Ham, alla ricerca di un valido allenatore dopo le dimissioni di Alan Curbishley. La Federazione Croata minaccia denunce ai danni del club inglese, che pur di avere Bilic sulla panchina, sarebbe disposto ad accettare di dividere le sue prestazioni con la nazionale del suo Paese.

Nei giorni scorsi il tecnico croato si era detto interessato ad intavolare una trattativa con il West Ham, chiedendo però di poter discutere dell’affare solo dopo la gara tra la sua nazionale e l’Inghilterra. Ora di fronte alla minaccia della federazione, Bilic non può far altro che tirarsi fuori dalla lista dei mister richiesti dal West Ham, dichiarando senza mezzi termini che non ha intenzione di muoversi.

Milan: Kakà e Pato sempre meno contenti di restare, l’aereo per l’Inghilterra sta per partire

Forse quest’anno l’eccessivo zelo dei dirigenti milanisti nel portare avanti una campagna acquisti faraonica non ha fatto sempre bene. C’è chi infatti ne ha risentito e non poco. Oltre al portafoglio, tutti questi arrivi non hanno fatto bene nemmeno a quei calciatori che facevano già parte della rosa milanista, e aspettavano con trepidazione quest’annata per esplodere.

Il principale è Pato, che nonostante sia considerato da tutti un fenomeno e il futuro del Milan, davanti a Shevchenko è costretto a sedersi in panchina. Un altro è Kakà, che con l’arrivo di tutti questi fuoriclasse non si sente più la primadonna rossonera, e sembra che stia prendendo in considerazione il trasferimento in qualche altra squadra.

Terzo infortunio per l’Italia: fuori anche Gattuso

Speriamo che sia finita qui e che l’Italia non debba continuare a pagare dazio alla sorte! Tre infortuni in meno di 24 ore ci sembrano troppi anche per una nazionale che ha avuto la gran fortuna di vincere una gara che non meritava neanche di pareggiare. L’espiazione va bene, ma così ci sembra esagerato.

Non bastavano i guai che hanno costretto Gamberini e Grosso a dare forfait per infortuni più o meno gravi, ora ci mancava anche Gattuso a creare grattacapi al ct azzurro, che partito con un certo tipo in formazione in testa, dovrà ora rivoluzionare tutto e cambiare completamente le carte in tavola.

E poi che infortunio! Non uno scontro di gioco o un risentimento muscolare dovuto alla scarsa preparazione fisica, ma una caduta nel fossato della panchina, durante una partita di allenamento senza troppe pretese. E’ così che si è infortunato ieri Rino Gattuso, suscitando un gesto di stizza da parte di Marcello Lippi che ha gettato violentemente il pallone a terra, dopo essersi reso conto della gravità della situazione.