Champions League: l’Inter va, la Roma sprofonda

Bene solo per metà la prima uscita delle italiane in Champions League, in una serata che avrebbe dovuto consegnarci due successi. Almeno sulla carta. Avevano sorriso i giallorossi in fase di sorteggio, quando si erano ritrovati nel girone gli sconosciuti nonché debuttanti romeni del Cluj, una squadra senza grosse ambizioni, in cui l’unico nome noto è quello di Peralta (ma alzi la mano chi ricorda che è passato dalle parti dell’Inter qualche anno fa).

Ma ieri sera c’è stato ben poco da sorridere in casa Roma ed ora è già tempo di bilanci, dopo un inizio di campionato stentato ed un esordio in Champions che peggio non poteva andare.

E dire che la Roma era partita bene, creando ghiotte occasioni da gol ed andando in rete con il sempreverde Panucci (di testa, come suo solito), ma poi qualcosa deve essersi spezzato negli equilibri di una squadra che sembra lontana parente di quella ammirata durante la scorsa stagione. La giustificazione continua ad essere quella delle assenze pesanti, ma, di fronte ad una squadra che sentiva per la prima volta il profumo dell’Europa che conta, non serviva certo la Roma migliore per portare a casa i tre punti.

Fantacalcio: domina il Genoa, ottimo Palermo

Un altro probabile errore della Gazzetta dello Sport viene a galla in questa seconda giornata di campionato. Come per Palladino, anche Sculli, attaccante da sempre, viene inserito tra i centrocampisti. Evidentemente i giornalisti della “rosa” non sono molto preparati sulla squadra del Genoa, e così succede che inaspettatamente l’ex attaccante del Messina e della Juve va in gol e diventa il miglior centrocampista di giornata.

Insieme a lui sono altri genoani a dominare la top 11 di giornata, segno che rende ancora più nera la gara del Milan. Alla fine potremo contare 3 grifoni tra i migliori, risultato che spesso riesce solo alle grandi squadre e che lo scorso anno è capitato quasi sempre soltanto all’Inter.

Lo Monaco viene deferito e attacca Maroni

Lo Monaco, chi era costui? Fino a ieri un signor nessuno, ma nelle ultime ore è  diventato l’amministratore delegato più famoso d’Italia. Tutta colpa di una dichiarazione di Mourinho che ha scatenato le reazioni “violente” (almeno verbalmente) del dirigente del Catania, che pare non voglia smettere di gettare benzina sul fuoco e, nonostante avvertimenti arrivati da più parti, continua la sua personale polemica a distanza con il tecnico nerazzurro.

L’ultimo capitolo della storia è il deferimento arrivato su invito del Ministro Maroni, già preoccupato per il clima di tensione che ha caratterizzato questo inizio di campionato e poco propenso ad affrontare altre grane calcistiche. Ma l’ira di Lo Monaco non si placa ed anzi si riversa ora contro il Ministro stesso e contro il partito che questi rappresenta:

Mi auguro che quello di Maroni sia l’ultimo intervento su questa vicenda. Non sono certamente io il rappresentante di un partito che ha fatto propri i capisaldi dell’istigazione alla violenza in questi anni. Non sono stato io a parlare di fucili o di ‘Roma ladrona’. Mi sembra che la predica provenga da un pulpito fuori luogo.

Crisi Milan: due ore di colloquio tra Galliani e Ancelotti

Tira una brutta aria per Carletto Ancelotti dopo l’ottava sconfitta nelle ultime nove gare del suo Milan. Ieri un duro faccia a faccia con Galliani durato due ore si è concluso con un Ancelotti preoccupato che tentava di dissimulare la paura di essere esonerato dietro dichiarazioni neutrali, mentre nè l’ad rossonero nè altri dirigenti hanno voluto rilasciare dichiarazioni, cosa che fa capire la tensione a Milanello.

La buona notizia per l’allenatore del Milan è che per ora rimane al suo posto, e dopo tanti anni di successi utilizzerà un pò del suo credito per guadagnare tempo e tentare di far tornare in carreggiata la squadra.

Tragedia in Congo per un rito feticista!

Da questa parte del mondo siamo abituati a vivere il calcio dei grandi palcoscenici, quello dei miliardi, dei contratti da nababbi, dei capricci dei giocatori divenuti sempre più star. Ma esistono anche altre realtà, in cui il mondo del pallone viene vissuto in maniera completamente diversa ed il più delle volte non rappresenta altro che un semplice divertimento.

Ma nemmeno queste isole felici sono immuni dal problema della violenza negli stadi, anche se scatenata da motivi ben lontani dalla nostra immaginazione.

Quella di oggi è una delle tante storie che si potrebbero raccontare, l’ultima in ordine cronologico, balzata all’onore delle cronache per il gran numero di spettatori rimasti vittime di una gigantesca rissa. E’ accaduto nella Repubblica Democratica del Congo, quella zona di terra che un tempo si chiamava Zaire, dove una gara amichevole è finita in tragedia a causa di un rito feticista.

Premier League: crisi a Manchester, United e City ancora k.o.

Sarà anche pieno di miliardi il Manchester City, ma se poi in campo ci vanno solo i calciatori e non si soldi, alla lunga questi particolari si pagano. Non è bastato quindi il solito Robinho al City per avere la meglio contro il Chelsea, altra squadra che in quanto a cassa non sta certo male, ma che in più può contare su uno squadrone costruito negli anni e che può puntare tranquillamente allo scudetto.

Finisce 1-3 quindi per i Blues, con in gol ancora Lampard che da quando ha rinnovato con il Chelsea non la smette più di segnare. E’ primato quindi per la squadra di Abramovich, 10 punti in 4 gare, non male, ma sono da dividere con il Liverpool che mette a segno il colpo di giornata, battendo nel big match il Manchester United.

Toni Polster: dal campo alla musica

Avreste mai sospettato che avrebbe continuato ad incantare le platee anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo? Stiamo parlando di Toni Polster, noto da queste parti per aver giocato un anno nelle file del Torino, dove però non riuscì a confermare le doti di bomber di razza, segnando la miseria di 9 reti.

Ma ora il suo passato conta poco. Quel che conta realmente è la passione che mette in tutto quello che fa, continuando a strappare applausi e consensi, anche lontano dal mondo del calcio.

Il suo presente si chiama Achtung Liebe, band austriaca di discreto successo, presente sulla scena dal 2002. Toni è l’ultimo acquisto del complesso musicale e la sua presenza si fa sentire a livello internazionale. Chi non sarebbe curioso di ammirare il cannoniere mentre si esibisce in virtuosismi canori?

Liga: Barça ancora giù, il Real risorge

Una squadra di Barcellona al primo posto dopo due giornate di campionato era facilmente prevedibile. Ma che questa squadra non fosse IL Barcellona, ma l’Espanyol, questo proprio non poteva immaginarlo nessuno. Come non si poteva immaginare che i blaugrana si ritrovassero addirittura in zona retrocessione, mentre invece in Champions League, al momento, ci va l’Almeria.

Si presenta così la seconda giornata di Liga, che come in Italia vede le grandi squadre partire con il freno a mano tirato. La causa principale stavolta è stata la settimana delle nazionali, con il Barça costretto a giocare con i ragazzini della Primavera contro un super-Santander, e che si salva solo su rigore a 20 minuti dalla fine grazie a Messi appena entrato.

Ancelotti è già all’ultima spiaggia

La fortuna di Ancelotti? Quella di avere alle spalle una società che non reagisce d’impulso, mettendo alla gogna un allenatore dopo due gironate di campionato. Fosse stato il mister del Palermo, sarebbe finito a spasso dopo le debacle del precampionato, sebbene in quel periodo poteva aggrapparsi a scuse più o meno plausibili, come l’assenza di Ronaldinho e Pato e, più in generale, la mancanza di attaccanti.

Ma ora la squadra c’è, certo non al completo, ma i reparti sono coperti dalla presenza di fior di giocatori e le giustificazioni cominciano a diminuire. Per ora la panchina non è messa in discussione, nonostante l’ennesima figuraccia esibita in quel di Genova, dove i padroni di casa sembravano dover lottare per lo scudetto, di fronte ad una squadra spaesata e senza idee.

E dire che in campo c’era la presenza simultanea di tre palloni d’oro, i cui nomi dovrebbero far paura solo a pronunciarli, ma non è bastato. Ronaldinho probabilmente ha ancora nelle orecchie i fischi ricevuti a Rio De Janeiro, nell’ultima deludente gara con la sua nazionale; Kakà ha provato qualche azione alla sua maniera, ma il livello di forma ottimale è ancora molto lontano; Shevchenko deve ancora calarsi nella nuova realtà e chiede tempo. Insomma, Palloni d’Oro si, ma per ora è un oro placcato.

Fantacalcio: a parte Miccoli, molta incertezza per la top 11

Giornata strana la seconda di Serie A. Pronosticare sin da ora con certezza almeno la metà dei calciatori che finiranno nella top 11 sarà difficile, se non impossibile, dato che non ci sono stati bonus eclatanti, dai rigori parati alle doppiette (Miccoli a parte). Anche dal punto di vista disciplinare i calciatori si sono comportati bene, con solo Muntari che si è fatto espellere. Questo significa che le votazioni saranno più o
meno molto simili, e la differenza la faranno i mezzi punti.

Oppure le valutazioni in Fantamilioni, dato che ci saranno molti parimerito e solo un Fantamilione in più o in meno potrà fare la differenza. L’unica certezza è che Terlizzi e e Di Loreto non faranno parte della squadra dei migliori, viste le due autoreti, per il resto, staremo a vedere.