Da Pelè a Bobby Moore: la scaramanzia nel calcio (capitolo secondo)

Aruna Dindane non segna più? Colpa di un maleficio! Sembra una storia di altri tempi e invece stiamo parlando di un calciatore ivoriano, attualmente in forza al Lens, che dall’ 8 dicembre scorso non riesce più a buttarla dentro, nonostante faccia il bomber di professione. Per tentare di liberarlo dall’influenza malefica di qualche marabutto, sono state sacrificate due povere pecore ed un tacchino, ma sembra che non si sia ottenuto il risultato sperato.

Lo so, viene da sorridere, ma la superstizione fa parte da sempre del mondo del calcio, anche se pochi ammettono di avere dei riti propiziatori, per attirare la fortuna ed allontanare i guai.

Ne avevamo già parlato tempo fa, ma gli episodi sono tali e tanti, che forse vale la pena dedicare un secondo capitolo all’argomento. E non aspettatevi solo nomi semi-sconosciuti tra queste righe, perché la scaramanzia non ha risparmiato nemmeno giocatori come Pelè o Bobby Moore, che certo non avevano bisogno di talismani per dimostrare il proprio valore in campo.

Recupero Barça, da -9 a -2 in un mese

L’ultima giornata di Liga ha dell’incredibile. Il Real passa dal Paradiso all’Inferno nel giro di 60 secondi, giusto il tempo di vedersi annullare il gol che gli avrebbe fatto ipotecare lo scudetto, e contemporaneamente subirne uno nel modo più rocambolesco possibile.
Altro che fair play. Il Getafe si deve salvare, e le prova tutte per fare risultato al Bernabeu. Ci prova col catenaccio (evidentemente non solo italiano), con il gioco duro, ma ci riesce fregandosene della correttezza sportiva. Minuto 64: il Real è appena andato in gol con Robben, i giocatori vanno sotto la curva a festeggiare. Peccato che nella bolgia dei tifosi non si senta il fischio dell’arbitro che annulla il gol per fuorigioco. Belenguer non ci pensa su due volte, batte la punizione e in pochi secondi 4 calciatori del Getafe si trovano davanti a Casillas, così da trafiggerlo con Uche per il gol che vale i 3 punti.

E intanto il Barça ringrazia. Facile l’impegno per i blaugrana che ospitano il sempre più disperato Levante, e banchettano sulla sua carcassa con un 5-1 senza sconti, che li fa essere a soli due punti dalla vetta. Un mese fa Ronaldinho e compagni erano a -9 e le tensioni da spogliatoio tra i magnifici 4 erano più che palpabili, ma si sa, basta che arrivino i risultati che tutto si aggiusta.
Amici come prima e operazione sorpasso iniziata.

Milan-Liverpool 5-6: una Champions League persa in 6 minuti!

Sembra passata una vita in casa Milan da quella triste notte, in cui la certezza di una vittoria schiacciante si trasformò, nel giro di pochi minuti, nella più grande delle delusioni che i tifosi ricordino. Era il 25 maggio del 2005 e Istanbul diventava per una sera la capitale del calcio e si vestiva a festa per ospitare la finale di Champions League tra il Milan di Ancelotti ed il Liverpool di Rafa Benitez.

Mai finale fu più titolata di quella, con 6 coppe già nella bacheca della squadra italiana e 4 in quella degli inglesi: una sfida tra vere regine d’Europa. Il teatro è quello dello stadio Ataturk, davanti a quasi 70.000 spettatori in festa per l’evento, che mai avrebbero potuto immaginare di essere testimoni diretti di una delle partite più emozionanti del secolo.

Pronti via ed il Milan è già in vantaggio grazie a Paolo Maldini, che festeggia nel migliore dei modi la sua settima finale europea. E’ passato solo un minuto dal fischio d’inizio e la partita si mette in discesa per la squadra di Ancelotti, mentre il Liverpool sembra scioccato dalla doccia fredda e non riesce ad organizzarsi e a reagire.

E’ tornato Scudetto, ma deve recuperare il tempo perso

Correva l’anno 1997 e nel mondo nasceva il primo videogioco manageriale sul calcio. I più esperti se lo ricordano come il videogioco che li teneva svegli la notte e li faceva discutere il giorno dopo con gli amici a scuola su chi stesse facendo la carriera migliore. Sicuramente avrete capito che stiamo parlando del mitico Scudetto, che però putroppo oggi ha preso il nome di Championship Manager.

Dopo gli anni d’oro a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, ci sono stati problemi di passaggio degli sviluppatori dai System Interactive ai Beautiful Game Studios, e il gioco ne ha risentito parecchio. Anche perchè in quegli anni hanno cominciato a svilupparsi anche altri manageriali come Fifa Manager e Football Manager, che hanno assorbito la maggior parte della clientela che prima Scudetto aveva monopolizzato.

Così, dopo tanti anni di titoli più o meno sufficienti, eccone uno leggermente superiore ai precedenti. Championhip Manager 2008 sembra aver imparato dai suoi allievi, e ha inserito novità che nemmeno loro hanno potuto immaginare. Ma andiamo con ordine.
La cosa che più interessa un giocatore-manager è senza dubbio la consistenza del database. Per chi ha giocato ai precedenti episodi, questo piacerà senz’altro, dato che c’è il 25% di giocatori in più, mentre per chi è abituato ad altri titoli, questo resta ancora relegato nei bassifondi della classifica, dato che può schierare “solo” 27 campionati. A compensare tutto ciò c’è la possibilità di scovare in giro per il mondo numerosi talenti che vi faranno per un attimo dimenticare il terreno verde.

Da Baggio a Totti: quanta solidarietà nel calcio!

“Tutti insieme per Neurothon”: questa la scritta impressa su uno striscione che ha accompagnato ieri l’ingresso in campo di Juventus e Torino, nell’ambito dell’iniziativa, che intende promuovere e sostenere il progetto “L’officina del cervello”. Un sms per finanziare la ricerca sulle cellule staminali celebrali, affinché si possa trovare una cura per malattie tuttora incurabili, come ad esempio il Morbo di Gehrig, noto per aver provocato la morte di numerosi sportivi.

Calcio e solidarietà, dunque, ancora insieme, a dimostrazione del fatto che sarà pure un mondo dove l’interesse economico viene prima di ogni altra cosa, ma quando c’è da dare il proprio contributo per una buona causa, non si tira mai indietro, facendo valere le ragioni del cuore. Ed è per questo che le grandi associazioni umanitarie offrono sempre più spesso ai calciatori il ruolo di testimonial o di ambasciatori, chiedendogli di impegnarsi in prima persona a sostegno delle varie iniziative.

Di esempi se ne potrebbero fare a centinaia, partendo dall’Unicef, che vanta tra i propri Goodwill Ambassadors nomi come Gianfranco Zola, Paolo Maldini, Francesco Totti e David Beckham. Calciatori molto rappresentativi, che prestano la propria immagine per sostenere numerose iniziative a favore dell’infanzia.

In Premier sorprende l’Everton

E’ stato un fine settimana piuttosto importante nella Premier League, con la finale di Fa Cup tra Chelsea e Tottenham (vinta dai londinesi) e per il quarto posto utile per l’ingresso ai preliminari di Champions.
Ma anche dall’altra parte della classifica non si scherza, visti i numerosi scontri diretti che si sono disputati sabato pomeriggio, anche se il Derby County è già ad un passo dalla retrocessione in prima divisione (la nostra serie B).

A prescindere dal brutto infortunio di Eduardo, del quale si è già parlato tanto, l’Arsenal non va oltre il 2-2, vuoi per lo shock dell’infortunio, o perchè la squadra dei Brummies ha voluto vendere cara la pelle. Fatto sta che non si è riuscito a gestire il vantaggio, annullato dalla rete al quarto minuto di recupero di James McFadden, e considerando che il Birmingham è ad un solo punto dalla retrocessione, questo potrebbe suonare come un campanello d’allarme per gli uomini di Wenger, soprattutto in vista del ritorno contro il Milan. A far sperare i Gunners c’è solo l’ottima prova di Theo Walcott, tornato a pieno regime dopo l’infortunio, che in cinque minuti superbi e manda in crisi da solo l’intera difesa dei biancazzurri e segna i due gol che fanno sperare nella vittoria. Adesso i Gunners sono tallonati dal Manchester, solo 3 punti sotto.

25^: Big rattoppate, largo alle sorprese

Altro giro altra corsa. Dopo la rocambolesca giornata di campionato appena trascorsa i Fantallenatori non avranno il tempo per godersi i punti appena guadagnati perchè dovranno già schierare la nuova formazione per la prossima giornata. Stasera allo stadio Comunale di Torino si apre la 25esima giornata di campionato con una delle partite più suggestive dell’anno, il derby della Mole. E sarà per questo che nella nostra formazione ideale schiererei come primo attaccante Alex Del Piero, perchè lui è la bandiera della Juve e in quanto tale è quello che sente di più il derby.

Come si sa, le stracittadine sono sempre un grosso punto interrogativo per gli scommettitori, ma questa è una di quelle partite in cui tutti danno il massimo, e quindi consiglio a coloro che hanno in rosa giocatori di Juventus e Torino di metterli in campo. Non ne rimarranno delusi.

Ma ad aspettarci domani c’è un’altra delle partite che sta diventando una classica del nostro campionato. Stiamo parlando di Inter-Roma, partita da tripla in cui ci si aspettano voti alti, dato che non è una di quelle gare in cui le squadre si studiano e fanno tatticismi per 80 minuti su 90. In passato ci hanno sempre regalato tantissimi gol, e non vedo perchè si dovrebbero fermare proprio ora.

Eden Hazard, il volto nuovo del calcio europeo

Ancora volti nuovi su queste pagine, nella speranza che qualcuno dei campioncini, che vi andiamo via via proponendo, possa un giorno affermarsi a livello planetario, dandoci la possibilità di scoprirci talent-scout e ssendo stati tra i primi ad individuarlo.

Finora in questa rubrica ci siamo occupati quasi esclusivamente di calciatori sudamericani, poiché è in quella parte di mondo che gli osservatori vanno a pescare più di frequente, visto l’alto tasso tecnico presente.

Generalmente i giovani talenti europei restano tagliati fuori da questo giro di compravendita, soprattutto perché li si lascia liberi di crescere nei propri club, prima di fargli fare il grande salto in squadre blasonate. Ma questo non significa che da noi non ce ne siano, basta guardare un qualunque Europeo Under 17 o Under 20.

Juventus: squadra nuova, colpe vecchie?

Ladri! E’ questo che si sentono ripetere da una vita i tifosi juventini, troppo spesso nella scomoda posizione di dover difendere la propria squadra dalle accuse di chi vedeva il marcio in ogni singolo episodio che la favoriva.

Si parlò per anni di sudditanza psicologica della classe arbitrale, che quasi temeva di arrecare danni alla Vecchia Signora e nei casi dubbi faceva sempre prevalere una sorta di rispetto verso il blasone. Ma il condizionamento psicologico è difficilmente dimostrabile e non può essere portato nell’aula di un tribunale, mentre le intercettazioni telefoniche rappresentano una prova certa del reato.

I dubbi dell’Italia anti-bianconera hanno trovato in calciopoli tutte le risposte che cercavano e, seppure nello scandalo fossero coinvolte altre squadre, la Juventus fu quella che pagò il prezzo più alto. Ed era giusto così, ma non perché avesse rubato più di altri, ma perché aveva in organigramma una volpe (Luciano Moggi) che si rivelò un allocco, facendo scoprire tutti i suoi intrallazzi. Ovviamente questa è una mia personalissima opinione, che può essere tranquillamente non condivisa.

Record negativo nel Fantacalcio: Handanovic a -1

Nella giornata dei punteggi alti a far scalpore stavolta è il punteggio più basso. Dopo un paio di giornate in cui Samir Handanovic ha potuto vantare di essere il miglior portiere della serie A, adesso potrà vantare anche un altro record, molto meno invidiabile. Stiamo parlando del punteggio più basso dell’anno. I tanti Fantallenatori che hanno schierato il portiere dell’Udinese avrebbero preferito che si fosse fatto espellere dopo cinque minuti di partita, almeno avrebbe ottenuto più del -1 che il portiere serbo si è visto recapitare dai giornalisti della Gazzetta. Implacabili come al solito, non hanno perdonato le cinque scoppole prese da Borriello e compagni, e il 4 in pagella ha provocato un caso più unico che raro, quello di far andare in difetto il punteggio.

Ma c’è anche chi può sorridere. Saranno sicuramente di meno i Fantallenatori in grado di schierare Bassi tra i propri pali, ma quei pochi potranno esultare alla vista dei 10 punti che il sostituto di Balli ha ottenuto, neutralizzando il rigore di Spinesi. E saranno legittimati a farlo anche perchè questa ottima prestazione gli farà guadagnare molti punti sugli avversari, dato che la media magic-voto di giornata è stata intorno al 4, con poche sufficienze e molti voti tra il 2 e il 2,5.

Gianni Rivera: il Golden Boy del calcio italiano

Non si può parlare di grandi numeri 10, escludendo lui, numero 10 per eccellenza del calcio italiano, considerato a furor di popolo uno dei migliori protagonisti della sua epoca, forse addirittura il più grande del calcio italiano di tutti i tempi. Ho già espresso la mia opinione al riguardo, eleggendo Roberto Baggio a numero uno della mia personale classifica, ma chi ha visto giocare Gianni Rivera è pronto a giurare che un altro come lui non è ancora nato.

Bandiera del Milan, il suo nome verrà ricordato nei secoli accanto a quelli di Franco Baresi e Paolo Maldini, in un club che pure ne ha visti di grandi campioni. 9 stagioni con la maglia rossonera con la quale ha vinto praticamente tutto, portando il Milan ai vertici del calcio italiano e internazionale e togliendosi parecchie soddisfazioni a livello personale.

Proveniva dall’Alessandria, squadra della sua citta natale, ed il suo trasferimento fece notizia: 60 milioni di lire più la cessione di tre giocatori. Stiamo parlando dei primi anni sessanta e nessuno mai era stato pagato tanto. La stampa inglese coniò per lui il soprannome di Golden Boy, che il buon Gianni ancora si porta dietro, sebbene abbia raggiunto le 65 primavere.

35 gol e i Fantallenatori riprendono a correre

Super Borriello è l’affarone di stagione. E’ lui il capocannoniere del campionato, e dire che il suo costo in Fantamilioni ad inizio anno era un terzo di quello di Trezeguet e Totti.
3 gol nell’ultima di campionato per convincere Donadoni a convocarlo in nazionale, e per convincere i giornalisti della Gazzetta a metterlo in prima fascia tra le punte del prossimo anno. E’ lui sicuramente il miglior giocatore della giornata, sia per le tre reti, una più bella dell’altra, sia per il lavoro da ariete che consente anche ai compagni di andare in gol, e per le belle giocate che regala al pubblico rossoblù.

Ma dietro di lui gli altri non stanno a guardare. Ben 5 sono le doppiette di giornata, e una valanga di gol che avrà mandato in tilt gli amanti delle statistiche. 35 reti in una giornata non sono cose che si vedono tutti i giorni, e con questo i Fantallenatori ringraziano, scaricando le batterie delle proprie calcolatrici per contare quanti punti saranno in grado di fare.

Alex Ferguson contro i procuratori

I giocatori di oggi permettono agli agenti di vivere nelle loro tasche. Wes è stato con noi da quando aveva dodici anni, ma questi personaggi vivono la vita per i calciatori e, se loro sono contenti di continuare così, avranno ciò che cercano.

E’ l’ultima invettiva di Sir Alex Ferguson, che di recente sembra essere più nervoso e scontroso del solito, lanciando le sue ire verso chiunque gli si pari di fronte. E così, dopo aver tuonato contro i calciatori per i noti fatti della festa a luci rosse e contro il pubblico, reo a suo avviso di aver trasformato ogni partita dei Red Devils in un funerale, stavolta se la prende con i procuratori e promette battaglia.

A provocare la rabbia del tecnico, il ritardo nel rinnovo del contratto di Wes Brown, che su consiglio del suo agente starebbe giocando al rialzo con i dirigenti del Manchester United, non accettando la già vantaggiosa offerta di 50 mila sterline a settimana. Una mossa scorretta a detta dell’allenatore, che ora ha intenzione di portare avanti una vera e propria crociata contro la figura dell’agente.

L’attaccante italiano più in forma del momento: Marco Borriello

Ancora una tripletta per lui, ancora contro l’Udinese. Marco Borriello è ormai una realtà innegabile del calcio italiano, inutile nascondersi dietro le sue deludenti prestazioni degli anni passati. 15 goals in 21 partite sono una media da bomber di razza, la stessa media di un attaccante di fama internazionale come David Trezeguet, che affianca il centravanti del Genoa in testa alla classifica dei marcatori.