Serie B: Il Chievo torna in testa, risorge anche il Cesena

Ancora un ribaltone nella classifica di serie B. E’ durata solo una settimana la permanenza del sorprendente Albinoleffe in vetta alla classifica. Alla prima prova di maturità i bergamaschi hanno ceduto il passo ad un Pisa ben messo in campo, molto veloce e determinato, che con un gol per tempo ha riportato l’Albinoleffe con i piedi per terra.

Ma cade sul morbido perchè subito sotto di lui le altre non corrono. Anche il Bologna, ora terzo, cede in casa nel derby col Piacenza. Serafini dopo due minuti apre le danze, e si capisce subito che per i rossoblù non è giornata. Prima ci si mette l’arbitro che gli annulla due gol regolari, poi anche i biancorossi che, subito il pareggio di Marazzina, ritornano in vantaggio sempre con Serafini che regala 3 punti inaspettati alla sua squadra, che si toglie definitivamente dalla zona calda.

Fantacalcio: Incertezza sugli scontri diretti

Passate le fatiche di coppa e la tensione dei sorteggi, l’attenzione si risposta sul campionato. A -11 dalla fine del torneo le partite si fanno interessanti e saranno molti gli spunti nel weekend che ci aspetta. Prima fra tutte spicca Roma-Milan, la gara che darà sicuramente un responso che se non sarà definitivo, lo sarà quasi.
La Roma si gioca il tutto per tutto per cercare di raggiungere l’Inter impegnata in un difficile match con il Palermo, mentre i rossoneri dovranno inseguire la Fiorentina, puntando sulla libertà dalla coppa, che invece i viola non avranno.

Per tutte queste ragioni consigliamo a coloro che hanno in rosa giocatori delle big di inserirli tranquillamente nell’11 titolare, nonostante siano in molti quelli che non se la sentono di rischiare quando di fronte hanno squadre più quotate.

Europei 2008: Gruppo C

Terzo e penultimo appuntamento alla scoperta delle squadre qualificate per l’Europeo della prossima estate. Quest’oggi ci occupiamo del Gruppo C, che ci riguarda da vicino, visto che l’urna ha stabilito che la squadra guidata da Donadoni dovrà vedersela con Olanda, Romania e Francia (ancora lei!).

L’Italia arriva all’appuntamento da detentrice del titolo mondiale e, pur non avendo precedenti esaltanti nella competizione europea (a parte la conquista del titolo nel ’68, ma stiamo parlando di una vita fa), resta comunque la squadra da battere. Nel girone di qualificazione ha stentato solo all’inizio, con un pareggio interno contro la Lituania e una sconfitta rimediata dai cugini francesi. Poi il cammino si è fatto in discesa e Donadoni ha saputo dare personalità alla propria creatura, conducendola alla conquista del pass europeo.

Molti i nomi sul taccuino del ct, alcuni titolari inamovili e già campioni del mondo con Marcello Lippi (Buffon, Cannavaro, Materazzi, Pirlo, Gattuso, Toni), altri che devono ancora dimostrare qualcosa sul campo, sperando in una convocazione (Del Piero su tutti). Il girone non è dei più facili, ma la formazione azzurra ha dimostato compattezza e determinazione ed è pronta a dar battaglia per arrivare in alto.

Ronaldo non sarà più il Fenomeno: parola di Pelè!

E’ un peccato, ma non credo che Ronaldo tornerà a giocare come prima.

A parlare è Pelè, intervistato durante la cerimonia in cui è stato eletto ambasciatore della Coppa Libertadores. Fine della carriera dunque per il Fenomeno? A sentire il tre volte campione del mondo sembrerebbe proprio di si, soprattutto in considerazione dei tanti infortuni subiti in passato e dell’età non più giovanissima del rossonero.

Ricordo che dopo il primo infortunio, nel 2000, andai a trovarlo: recuperò e disputò un Mondiale straordinario appena due anni più tardi. La medicina ha fatto progressi, ma è anche vero che lui ha qualche anno in più. Mi piacerebbe rivederlo al 100%, ma purtroppo credo che le cose andranno diversamente.

In realtà i guai infiniti di Ronaldo iniziarono ben prima dell’episodio raccontato da Pelè. Era il 1998 quando rientrò dal Mondiale di Francia con una tendinopatia rorulea che necessitava di un’operazione. Ma i tempi si allungavano e lui continuava a sottoporre il ginocchio a sforzi e carichi di lavoro, fino a quando il tendine subì una parziale lacerazione.

Scandalo: pericolo sorteggio truccato in Champions

La Champions League si tinge di scuro. Pesanti ombre si affacciano sull’unica competizione calcistica ancora trasparente. Su un sito internet di tifosi del Liverpool alle 10.28 di ieri mattina (11.28 italiane) un tifoso dei Reds ha aperto un post titolato “una possibile fuga di notizie sul sorteggio“. In questa sua discussione “confused” (il nickname dell’utente) spiega di aver avuto notizia da un suo conoscente all’interno della commissione Uefa, che riguardava i sorteggi dei quarti di finale di Champions League già assegnati. La cosa strana è che questi si sarebbero dovuti tenere un’ora e mezza dopo.

I bookmakers inglesi, non nuovi a questi scandali, hanno la loro parte di colpa perchè le voci hanno cominciato a circolare nel momento in cui hanno interrotto tutte le giocate riguardanti i sorteggi. Risultato: il misterioso tifoso aveva ragione, i suoi accoppiamenti di Champions si sono rivelati azzeccati.

Meazza o San Siro: lo stadio più grande d’Italia

Nel nostro viaggio alla scoperta degli stadi più belli del mondo, non poteva di certo mancare il Meazza di Milano, considerato da molti quanto di meglio possa offrire l’Italia in fatto di impianti sportivi.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1925 e, dopo poco più di un anno, venne inaugurato con un derby cittadino che vide gli interisti imporsi per 6-3. Il nome scelto fu quello di San Siro, al quale era dedicata una chiesa nelle vicinanze, nome che identificò lo stadio fino al 1979, quando venne dedicato a Giuseppe Meazza, giocatore storico dell’Inter e campione del mondo con la nazionale italiana nel ’34 e nel ’38.

Inizialmente apparteneva al Milan, mentre l’Inter era costretto a giocare all’Arena Civica, fino al 1947, quando l’impianto venne acquistato dal Comune di Milano, che ancora oggi lo gestisce. Nel 1935 l’impianto subì una prima ristrutturazione che portò il numero di spettatori da 35.000 a 150.000, rendendolo lo stadio all’epoca più grande del mondo.

Mancini:”Resto, ma alle mie condizioni”

Dopo Donadoni, anche Roberto Mancini alza la voce e impone le condizioni per rimanere. Sembra andare di moda il diktat degli allenatori, che stanchi di essere sempre al centro delle polemiche adesso vogliono ribaltare la situazione, e rendersi protagonisti agli occhi del pubblico, magari tralasciando gli impegni sportivi.

Dopo essersi pentito per lo sfogo inopportuno di martedì sera, il Mancio ha chiesto scusa alla dirigenza, ai tifosi, ma ha posto le condizioni per rimanere. Prima fra tutte, il motivo scatenante che ha fatto prendere a Mancini la decisione di andarsene: il caso Figo.

Sorteggio di Champions League: la Roma spera

Ci siamo. Tra qualche ora la Roma conoscerà i suoi prossimi avversari per i quarti di finale di Champions League. Fino a qualche settimana fa, nessuno si sarebbe aspettato di trovare la squadra di Spalletti tra le otto migliori formazioni del calcio europeo, non perché priva di mezzi per puntare in alto, ma perché il destino le aveva riservato un sorteggio proibitivo, mettendole di fronte il Real Madrid.

Tra le squadre italiane arrivate agli ottavi sembrava la meno accreditata a passare il turno, e invece eccoci qui a raccontare la storia di Milan ed Inter fatte fuori dalle compagini inglesi e della Roma che ha matato il Real.

Ed ora avanti i prossimi, sperando che stavolta l’urna sia benevola e non riservi il peggio, perché se è vero che per vincere la coppa, bisogna pur superare tutti gli ostacoli, è vero anche che, trovarsi di fronte un Manchester o uno Schalke 04, non è esattamente la stessa cosa.

Donadoni rifiuta il rinnovo del contratto

Donadoni alza la voce e rifiuta condizioni per il suo contratto. Il mite tecnico di Cisano Bergamasco per la prima volta nella sua carriera usa toni forti e impone le sue regole.
A chi diceva che non era un tecnico di polso, consigliamo di fare due chiacchiere con Abete e vediamo se è ancora dello stesso parere.

Ciò che il boss della Federcalcio voleva imporre al c.t. è un prolungamento del contratto fino al 2010, a condizione che ai prossimi europei l’Italia arrivasse almeno in semifinale.
A quel punto Donadoni ha perso le staffe e ha detto un deciso no a qualsiasi condizione che gli possa togliere serenità, e di conseguenza toglierla anche al gruppo che lo seguirà in Austria e Svizzera.