4 maggio 1949: Torino piange i suoi campioni!

4 maggio 1949, il cielo sopra Torino era cupo, la pioggia batteva sul trimotore Fiat che riportava a casa i ragazzi granata, dopo la trasferta in Portogallo. Erano anni in cui non era così normale spostarsi in aereo e la maggior parte della squadra, allenatore Ferrero in testa, non era affatto entusiasta di usare un mezzo di trasporto così all’avanguardia. Avevano paura, purtroppo a ragione.

Erano le 17:05 del pomeriggio, più o meno l’ora in cui andiamo on line per raccontare la storia di quel Grande Torino, tragicamente scomparso sulla collina di Superga. Sono passati 59 anni, eppure il ricordo di quella squadra è ancora vivo, anche nelle menti di coloro che allora non c’erano ed hanno conosciuto la storia solo da vecchie pagine dei giornali o dai ricordi di chi quei giorni li ha vissuti.

Tornavano dal Portogallo, dicevamo, da una festa dello sport, di quelle che si organizzano per dare l’addio ad un grande campione. L’addio al calcio, ovviamente, ma per quei ragazzi fu l’addio alla vita, prematuramete strappata da un crudele destino.

Terminata la “Clericus Cup”, ma che cos’è?

Tentiamo un pò di stemperare gli animi di questo finale di campionato così teso tra serie A, serie B e campionati esteri, con un campionato che di teso ha ben poco, e anzi fa sorridere: la Clericus Cup, il torneo del Vaticano.

A questa strana coppa, giunta alla seconda edizione, si possono iscrivere tutti i Collegi, le Università, i Convitti e i Seminari Pontifici ubicati nel Lazio, un pò come si faceva quando eravamo ragazzini, che facevamo i tornei tra le scuole. Anche questo campionato ha i suoi oriundi. La vincitrice, Mater Ecclesiae, era composta da quasi tutti componenti sudamericani (la maggior parte messicani), come a dire che non c’è bisogno di estenuanti allenamenti, i ragazzi di quelle zone sono forti di natura.

Dramma allo stadio: un’agente tenta il suicidio

Ancora cronaca a riempire le pagine dei giornali sportivi, ancora un poliziotto ferito all’esterno di uno stadio, ma stavolta non ci sono scontri e guerriglie da raccontare, teste spaccate e armi sequestrate.

Stavolta c’è solo il male di vivere di una donna che decide improvvisamente di farla finita, proprio mentre sta compiendo il suo dovere.

Siamo a Treviso e in un sabato come tanti altri si sta giocando la gara di campionato Treviso-Grosseto. Tutto tranquillo dentro e fuori lo stadio Tenni: l’unico “problema” per i tifosi di casa è che la propria squadra è sotto di un gol al 20′ del primo tempo. Improvvisamente lo sparo proveniente dall’esterno dell’impianto e la mente che torna ai tanti, troppi fatti di cronaca che hanno visto protagonista il mondo del pallone.

Serie B: pokerissimo del Chievo, Albinoleffe mezzo piede in A

Ci dispiace dover parlare di calcio in una giornata in cui è avvenuto un fatto di cronaca così grave come il tentato suicidio di una poliziotta durante una partita di calcio, ma il fatto è che noi siamo qui proprio per parlare di calcio, è il nostro mestiere, e nel bene o nel male va fatto. Per la cronaca, la gara durante la quale la poliziotta ha deciso di compiere l’insano gesto era Treviso-Grosseto, interrotta al ventesimo perchè si era sentito lo sparo partito dalla sua pistola, sul punteggio di 0-1. La gara è rinviata a data da destinarsi.

Tornando al calcio giocato, la 38esima giornata di serie B consegna virtualmente la promozione nelle mani del Chievo. E’ vero che lì su hanno vinto quasi tutte, ma i veneti hanno diversi motivi per poter stare allegri. Prima di tutto, un 5-0 in casa contro lo Spezia non se l’aspettava nessuno. I liguri sono molto meno forti degli scaligeri, ma lottavano per non retrocedere, e avrebbero venduto cara la pelle in questa gara, se non avessero trovato di fronte un Chievo colossale. Altro motivo per cui stare contenti è vedere come il Bologna vince a fatica contro il Vicenza quasi salvo; che come seconda (a distanza di sicurezza di 3 punti) c’è l’Albinoleffe, che sta passando un’ottima annata, ma non ha gli effettivi che può permettersi il Chievo; e che l’altra squadra ben attrezzata, il Lecce, si fa fermare in casa da un Mantova a cui non interessa più di tanto questo campionato.

Storia degli Europei: Belgio-Olanda 2000

Penultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio prima di tuffarci pienamente nella kermesse continentale della prossima estate che ci vedrà impegnati in Austria e Svizzera. Ancora due nazioni a fare da teatro all’importante manifestazione, per la seconda volta nella storia dopo Euro 2000, giocatosi in Belgio ed Olanda.

Amaro ricordo per i colori azzurri, giunti fino all’epilogo e con le mani già sulla Coppa e poi beffati da un incredibile calo di tensione. Ma andiamo per ordine, ripartendo dall’inizio, da quella formazione affidata alle mani di Dino Zoff, già vincitore del trofeo da giocatore nel 1968 e deciso a ripetere l’impresa da mister.

Solita formula sperimentata nell’edizione precedente, con 16 squadre a darsi battaglia per la conquista del titolo. L’Italia venne inserita nel gruppo B con i padroni di casa del Belgio (teste di serie), la Svezia e la Turchia. Un girone comodo comodo anche se il mister italiano continuava a ripetere di non fidarsi di compagini dai nomi poco altisonanti.

Fantacalcio: puntate sul derby

Siamo arrivati alla giornata del derby, quella che deciderà il campionato, e molti Fantacalci. Al contrario di molti derby, credo che stavolta sia arrivato il momento di buttare in campo tutti i calciatori che ne faranno parte. Di solito quando si gioca il derby i calciatori sono nervosi, ci sono molti cartellini, e i voti dei vincitori sono molto alti e quelli degli sconfitti sono bassissimi. Stavolta credo che comunque vada (a parte risultati tipo 5-0), i punteggi saranno molto alti, perchè siamo sicuri che i 22 in campo daranno tutti il massimo.

Ma non c’è solo il derby. Infatti di scontri diretti ce ne sarà più di uno, a partire da quello per la salvezza Catania-Reggina. Qui, contrariamente a quanto detto in precedenza, i punteggi non potranno essere così elevati, perchè quando si giocano le partite da “dentro o fuori”, le piccole non hanno il coraggio che possono avere squadroni come Inter e Milan, e quindi ci si dovrà aspettare una gara con poche emozioni. Altra gara difficile da decifrare sarà Sampdoria-Roma, con i giallorossi che continuano a perdere pezzi per strada (l’ultimo è Taddei), e la Samp che quest’anno ha fallito quasi tutte le gare fondamentali.

Del Piero merita la nazionale!

Il tormentone sembra non aver mai fine: Del Piero agli Europei? Sembra molto la storia di Baggio al Mondiale nippo-coreano, quando l’Italia intera sperava in una sua convocazione, per irtrovarsi poi delusa dall’assenza del prestigioso nome dalla lista dei ventidue.

Se lo meritava Roberto in quella stagione trionfale, così come se lo merita l’Alex ammirato quest’anno. La scelta finale spetta a Donadoni e si spera di non dover rileggere una storia che conosciamo ormai a memoria.

Il capitano bianconero non ha mai nascosto il desiderio di far parte della spedizione azzurra e ha fatto di tutto e di più in questa stagione per dimostrare che nonostante i 33 anni suonati è ancora al massimo della forma, più di ragazzini che gli avanzano due o tre lustri.

R7 vince due premi ma non è ancora contento

Era da un pò che su Calciopro non ci occupavamo di Cristiano Ronaldo. Forse si è un pò risentito per questo, e quindi ha fatto subito in modo che si parli di nuovo di sè. La notizia arriva dalla sua cara Inghilterra: Cristiano è stato proclamato miglior calciatore della Premier League.

Che novità, direte voi. E la novità c’è, perchè il premio che ha ricevuto ieri gli era stato assegnato dai giornalisti sportivi inglesi (una sorta di pallone d’oro dell’isola), che lo hanno eletto Best Player of the Year. Mentre la scorsa settimana aveva ricevuto il premio di miglior giocatore anche dai suoi stessi colleghi di Premier. Insomma, una serie di trofei, ai quali potrebbe aggiungersi molto presto lo scudetto e la Champions League. Ma la notizia sta nel fatto che ancora lui non è contento. Forse pancia piena?

Stamford Bridge: un gioiello nel cuore di Londra

Ancora una tappa nel nostro viaggio alla scoperta degli impianti più belli ed importanti del mondo. Stavolta ci fermiamo a Londra per visitare lo stadio che fino a qualche anno fa era il grande della capitale britannica, lo Stamford Bridge.

E’ da sempre la casa del Chelsea, pur trovandosi in territorio “nemico”, al di là della Kensington Road, che divide il quartiere di Chelsea da quello di Fulham. E proprio al Fulham fu iniziamente proposto l’utilizzo dell’impianto nei primi anni del 1900 e solo dopo il rifiuto da parte di questa società sportiva si decise di crearne una nuova che potesse utilizzarlo.

Nacque così il Chelsea Football Club, che iniziò la sua scalata verso le serie maggiori, partendo però dalla Football League. Prima di diventare la casa ufficiale dei Blues la struttura era utilizzata esclusivamente per gare di atletica leggera e per ben 28 anni non vide mai un pallone correre sul suo verde prato.