L’idillio è durato pochi mesi. Bobo Vieri, in un bagno di umiltà due stagioni fa, aveva messo da parte le sue richieste milionarie e, pur di tornare a giocare ad alti livelli a causa dei tanti infortuni, aveva deciso di firmare per i bergamaschi un contratto con il minimo sindacale (1.500 euro) più un bonus ad ogni gol. Sembrava tornato il sorriso quando, sul finire della stagione, Bobone ritornava in campo e segnava. Ma il buon momento di Vieri in nerazzurro finisce qui.
Dopo una breve parentesi con la Fiorentina ritorna a Bergamo, ma i tifosi non lo vogliono più. Lo fischiano, lui si infortuna di nuovo, e sabato la goccia che fa traboccare il vaso. Durante l’amichevole di Bellinzona i suoi tifosi lo fischiano per tutta la gara. Al fischio finale Vieri comunica a Del Neri che non ha alcuna intenzione di continuare a vestire la maglia nerazzurra. Ieri ha svuotato il suo armadietto e ha annunciato di voler rescindere anticipatamente il suo contratto.
Il problema nacque proprio alla fine della stagione 2006/2007, l’anno della rinascita. Tutti si aspettavano che, almeno per riconoscenza, Vieri rinnovasse il contratto, ed invece arriva inaspettata la firma con la Fiorentina. Lì effettivamente Bobo sta bene, gioca e segna, ma fa l’errore di segnare proprio contro l’Atalanta il suo primo gol viola, andando ad esultare sguaiatamente sotto la curva. Un gesto che fa arrabbiare tanto i supporter atalantini, che lo ritengono un ingrato. A fine stagione rimane di nuovo senza contratto, e così Ruggeri gli offre di ritornare a Bergamo, nonostante l’ostracismo dei tifosi, con un contratto da 230 mila euro all’anno.
Bobo firma, ma stavolta i tifosi non sono così clementi, e lo fischiano dal primo allenamento. Lui poi quando ci sono polemiche di certo non è uno che si tira indietro, e le rinfocola ancora di più salutando con il dito medio chi lo contestava. Un clima terribile, sfociato con insulti e fischi nei suoi confronti nelle poche volte che è sceso in campo, fino all’episodio di sabato scorso, quando Bobo non ce l’ha fatta più e ha deciso di non voler aspettare giugno per lasciare la squadra. A 36 anni sarà arrivato il momento di appendere gli scarpini al chiodo?
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