La vita di Halil Ibrahim Dincdag, ex arbitro turco di 33 anni, era diventata parecchio difficile negli ultimi mesi in uno dei Paesi più conservatori del mondo. I sospetti di omosessualità, in un Paese islamico in cui questo “reato” non è ammesso, sono diventati prima uno sfottò, poi un’accusa vera e propria, che l’ha portato al licenziamento dal suo lavoro per il solo sospetto.
Così, stremato da questo clima teso, Halil è andato in un talk show seguitissimo e ha ammesso in diretta la sua omosessualità. Immediatamente la federcalcio turca lo ha sospeso dall’arbitraggio perché ritenuto “non idoneo”. Uno dei più importanti commentatori del calcio turco ha commentato:
Non può riavere il posto, assegnerebbe i rigori ai giocatori più carini.
L’ex arbitro, diventato ormai un portabandiera della lotta gay anche nei Paesi islamici, dove rischiano la galera, si è detto pronto al ricorso fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, e siamo sicuri che non sarà una battaglia facile da combattere.
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