Ce la siamo presa tanto con l’arbitro Moreno quando 8 anni fa buttò fuori l’Italia dal Mondiale di Corea e Giappone, e tutto il mondo ha gridato allo scandalo quando il signor Hansson non ha fischiato fallo sul famoso mani di Henry che ha regalato la qualificazione al Mondiale alla Francia. Eppure il vero scandalo si chiama Tom Henning Ovrebo, arbitro 43enne della federazione norvegese.
Che fosse un arbitro inaffidabile, questo era prevedibile sin dall’inizio, visto l’evidente sovrappeso che non gli consentiva di correre dietro alle azioni di gioco, e lo costringeva a fischiare sempre almeno a 40-50 metri dall’azione. Ma Gianluigi Longari su Tuttomercatoweb ha fatto una cronistoria dell’arbitro più disastroso della storia, nonostante la quale la Uefa gli permette ancora di arbitrare a livello internazionale.
Dopo tanti anni di gavetta, chiuso dal più bravo e preparato Terje Hauge, Ovrebo esordisce a livello internazionale piuttosto tardi, anche se forse era meglio non l’avesse mai fatto. Il primo “danno” lo ha commesso due anni fa, quando in Inter-Liverpool non espulse Babel ma poi cacciò dal campo Burdisso per un motivo che ancora nessuno ha capito nemmeno oggi. Poi è toccato alla nazionale, pochi mesi dopo, durante l’Europeo, quanto annullò un gol regolare a Toni contro la Romania che compromise il cammino degli azzurri.
Almeno stavolta ammise l’errore, l’Uefa lo sospese, ma lo fece rientrare in tempo per mettere la ciliegina sulla torta di una carriera non proprio positiva: semifinale di ritorno di Champions League Chelsea-Barcellona. Ai Blues furono negati 3 rigori nettissimi (ricordate gli animi agitati con Drogba che arrivò quasi ad aggredire l’arbitro), tanto da far denunciare i tabloid che l’Uefa aveva architettato tutto per non far arrivare in finale di Champions due squadre inglesi.
Ed infine il disastro di ieri, con un’espulsione esagerata ed un gol convalidato con 3 metri di fuorigioco. Per fortuna non andrà al Mondiale in Sudafrica. La federazione norvegese lo aveva candidato, ma la Fifa ha preferito fare a meno di lui (anche se ha accettato Hansson). Se c’è una cosa di cui proprio non si sentirà il bisogno è un’altra partita falsata anche al Mondiale.