Nella giornata in cui sotto assedio finisce Carmine Russo per l’arbitraggio (tutto sommato corretto e con un solo errore rilevante) di Cesena-Milan, sono due le partite condizionate dagli arbitraggi di cui però si parlerà molto meno. Una è Juventus-Sampdoria in cui, forse a causa degli alti ritmi in campo, la terna arbitrale sbanda pericolosamente nel secondo tempo, forse in debito d’ossigeno vista la velocità con cui si susseguivano le azioni.
Due delle tre reti della Juventus erano infatti da annullare, ma mentre l’ultima, quella di Quagliarella, era difficile da valutare dato che l’ex napoletano è di pochi centimetri più avanti rispetto all’ultimo difensore blucerchiato al momento del tiro di Pepe, è il secondo che lascia perplessi. In quest’occasione infatti è proprio Quagliarella a calciare, ma Pepe involontariamente ferma il pallone sulla linea di porta con almeno un paio di metri di fuorigioco. Ma il guardalinee e Mazzoleni non se ne avvedono, e l’ex Udinese addirittura calcia in porta il pallone, aggiudicandosi un gol evidentemente irregolare.
Ha tutto il diritto di protestare anche la Fiorentina, sconfitta a Lecce ma che avrebbe meritato almeno il pareggio. L’episodio incriminato avviene nel secondo tempo quando un lancio in area giallorossa coglie parecchi giocatori viola in fuorigioco, ma non lo è Kroldrup che segna. Il guardalinee non vede bene e considera tutti attivi, compresi quelli che il pallone non lo vedono nemmeno, ma sono oltre l’ultimo difensore.
Altri errori sono la simulazione fischiata ad Eto’o, il rigore c’era tutto, e due mancate espulsioni a Perrotta e Rosi, risparmiate dall’arbitro forse per pietà, visto che i giallorossi erano in 10 e sotto già per 5-1.