Dopo un paio di giornate di sbandate arbitrali, i fischietti italiani hanno decisamente ripreso le redini e hanno cominciato ad arbitrare come si deve. Per la terza giornata di fila non ci sono errori arbitrali gravissimi (anche se quelli in Roma-Inter sarebbero potuti diventarlo), e così i risultati falsati sono ridotti ad uno solo.
L’unico risultato che sarebbe potuto essere diverso in questa giornata è quello di Napoli-Catania, quando a pochi minuti dalla fine, quando già si era sul punteggio di 1-0, Maggio cade in area napoletana toccando per due volte il pallone con il braccio. Se la prima volta sembra involontaria, la seconda si vede che il braccio viene messo apposta sulla palla.
Per il resto c’è qualche dubbio in Sampdoria-Cagliari, in cui manca un rigore per parte, ma quello che pesa è il gol di Nenè che forse parte in leggero fuorigioco. E poi ci sono le gravi sviste di Morganti. Per sua fortuna la Roma alla fine ha vinto, altrimenti sarebbe stato messo sulla graticola per tutta la settimana. L’errore più lampante è l’espulsione mancata a Chivu che, con Toni a terra, gli affonda i tacchetti nella coscia. Il rosso era sacrosanto, ma Morganti incredibilmente decide di graziare il rumeno. Irregolare il gol dell’1-1, con tutti e tre gli attaccanti dell’Inter in evidente fuorigioco, mentre sullo scadere Brighi viene ammonito per simulazione, ma il fallo da rigore di Julio Cesar c’è tutto.
Per il resto, manca un rigore per parte in Juventus-Atalanta e Livorno-Bari, mentre c’è qualche dubbio su quello concesso al Milan.