Tanti gli episodi che finiscono sotto la lente d’ingrandimento di questa decima giornata, alcuni dei quali avrebbero potuto cambiare alcuni risultati. L’episodio che più dispiace, da amanti del bel calcio, è l’annullamento del gol di Meggiorini in Lecce-Novara.
Se a velocità normale è difficilissimo individuare se l’attaccante è al di là a no dell’ultimo difensore, alla moviola si vede chiaramente che è in gioco, dunque la grande rovesciata doveva essere convalidata. Il Novara comunque avrebbe tutte le ragioni per protestare perché pochi minuti prima non le era stato concesso un rigore per un fallo di mano plateale di Tomovic. Giornata decisamente da dimenticare per Romeo.
Ma a protestare c’è anche la Roma. I giallorossi infatti possono contestare il gol dello 0-1 che nasce da un fallo di Boateng su Gago, ma soprattutto il terzo gol del Milan, nato da un assist di Aquilani che è in fuorigioco.
Se questi due risultati sono stati falsati, ci sono da segnalare anche alcuni errori gravi che però non hanno influenzato il risultato. Ad esempio in Fiorentina-Genoa c’è un gol di Gamberini che però l’arbitro non vede perché Frey riesce a smanacciare la palla appena oltre la linea (qui sarebbero serviti i sensori perché era difficilissimo valutarlo); il fallo da rigore che ha sbloccato Parma-Cesena inizia fuori area, mentre l’osservato speciale Rizzoli cade nella trappola delle polemiche e dà un aiutino importante all’Inter che però non ha fruttato granché. Nel primo tempo Castellazzi atterra chiaramente Marchisio lanciato a rete. L’arbitro non fischia perché il pallonetto del centrocampista finisce fuori, ma siccome la palla andava molto lenta, se il portiere non lo avesse atterrato, avrebbe fatto in tempo a raggiungerla. In questo caso ci sarebbe, a termini di regolamento, rigore ed espulsione, ma dopotutto meglio così visto che, se avesse fischiato, i dirigenti nerazzurri avrebbero gridato ancora una volta allo scandalo.
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