Finalmente possiamo raccontarvi di una giornata in cui gli errori arbitrali non hanno condizionato il risultato finale. Gli sbagli degli arbitri italiani si sono ridotti all’osso e si possono limitare al massimo ad una gestione dei cartellini un po’ troppo “buonista”, ma perlomeno nessuna squadra può protestare affermando di aver perso dei punti.
Gli episodi dubbi sono sostanzialmente due, il rigore concesso all’Udinese, che ha aperto la partita contro il Napoli, ed un fuorigioco inesistente fischiato a Crespo solo contro Castellazzi quando il punteggio era ancora in bilico. Ma andiamo con ordine. Il rigore assegnato a Sanchez che viene falciato da De Sanctis a velocità normale non pare lasciare il minimo dubbio. Ma rivedendolo al replay si nota come, usanza comune ormai, sia l’attaccante friulano ad allargare la gamba per cercare il portiere, e così il contatto avviene perché è Sanchez a procurarselo. Ma non si può dir nulla sulla concessione del penalty che Romeo fa bene a dare, e che alla fine non risulterà nemmeno decisivo.
In Inter-Parma è l’assistente di Giannoccaro a sbagliare, sbandierando un fuorigioco inesistente a Crespo sul punteggio di 1-1. L’argentino era in volata da solo contro il portiere avversario, e non sappiamo come sarebbe andata a finire, ma in altre giornate un episodio del genere ci avrebbe fatto solo sorridere.
Manca un rosso a Cannavaro che colpisce con molta violenza Domizzi, Romeo lo grazia con il giallo che ci può stare, ed in generale si è adottato uno stile di gioco “all’inglese”. Va bene lasciar correre, ma in un periodo con così tanti infortuni potrebbe essere una scelta rischiosa.