E chi l’ha detto che la coppa Uefa non è una competizione importante? In barba a coloro che dicono che andare in Uefa sarebbe un fallimento, c’è una piccola squadretta che sta facendo un grande miracolo: lo Zenit di San Pietroburgo.
I russi, incredibilmente, hanno pareggiato la semifinale d’andata contro il Bayern dei mostri sacri Toni-Klose-Ribery per 1-1, peraltro in Germania, e adesso hanno due risultati su 3 per qualificarsi (a parte i pareggi con tante reti). Un ostacolo che sembra insormontabile per dei calciatori che in Italia considereremmo alla stregua della serie B, ma che evidentemente con dedizione e sacrificio sanno ancora portare risultati. Il patron dello Zenit, Sergey Fursenko, ha promesso ai suoi ragazzi che, in caso di qualificazione, riceveranno un premio di 400 mila dollari a testa (circa 300 mila euro), quanto guadagnano la maggior parte dei calciatori di serie A in un mese. Ma per quelle lande sperdute nel gelo 400 mila dollari non sono uno scherzo, soprattutto perchè, tolte rare eccezioni delle grandi città, per il resto i russi sono uno dei popoli più poveri del mondo.
Sembrerebbe che la proposta sia venuta proprio dal loro allenatore, quel vecchio volpone di Dick Advocaat già commissario tecnico della nazionale olandese. Non crediamo che i calciatori russi abbiano bisogno di denaro per mettere in campo il 101% di quello che hanno, ma un bel gruzzoletto può sempre far comodo.
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