Una strage. Solo così si può definire quella che si è consumata ieri in sede di consiglio federale. Una strage che purtroppo non è ancora finita. Con la bocciatura di 6 club, diventano 21 le squadre professionistiche che spariscono dal campionato italiano, dopo le 8 che non si erano nemmeno iscritte e le altre 7 che avevano presentato ricorso contro la bocciatura presentata poche settimane fa.
A sparire è l’Ancona, unica squadra di B a fallire, ma non unica a rischiare, visto che, stando a quanto affermato da Mario Macalli, presidente della Lega Pro, altri 15 club rischiano di non iscriversi il prossimo anno, mentre tra Prima e Seconda Divisione spariscono Figline, Potenza, Legnano, Pro Vercelli, Sangiustese, Arezzo, Marcianise, Rimini, Mantova, Gallipoli, Perugia, Manfredonia, Olbia, Cassino, Pro Vasto, Alghero, Itala San Marco, Monopoli, Pescina e Scafatese.
Troppi debiti, fidejussioni false, conti non in regola. Per questi motivi il campionato italiano perde un pezzo della sua storia, e rischia di perderne ancora, visto che, stando sempre alle parole di Macalli, il prossimo anno sarà anche peggio. La situazione sta peggiorando di anno in anno anche negli altri Paesi, e c’è il rischio a breve di avere un black-out generale del sistema calcio.
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