E’ in Italia da diversi mesi, ma forse solo in questi giorni si è reso conto di cosa significhi essere l’allenatore della squadra prima in classifica, quella che negli ultimi anni, per un motivo o per l’altro, ha finito per prendere il posto della Juventus, diventando la più odiata d’Italia.
Eh già, caro Mourinho, i primati si pagano in termini di visibilità ed è scontato che ogni “piccolo favore” o, se preferisci, errore arbitrale venga ingigantito, lasciando dubbi sull’onestà di chi dovrebbe garantire la massima imparzialità sul campo di gioco. Le vicende delle ultime settimane (falli di mano, squalifiche mancate, fuorigioco vari e rigori generosi) sono sotto gli occhi di tutti e non si può certo dire che l’Inter sia finita gratuitamente nell’occhio del ciclone, ma lo Special One non ci sta e cerca di spostare l’attenzione su altri particolari, pur di riportare tranquillità intorno alla sua squadra:
A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l’onestà intellettuale. Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali.
Ne ha per tutti l’uomo di Setubal, convinto più che mai che la sua squadra sia in testa al campionato per merito proprio e non per grazia ricevuta. Inutile parlare di mani malandrine o di rigori regalati, perché lui ammette di aver vinto una sola gara (quella di Siena) grazie ad un errore arbitrale. E poi riguardo a Roma e Juve affonda ancora il colpo:
Se Ranieri è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juve per errori arbitrali. Mi sento vicino a Prandelli, a Del Neri, a Zenga. Io sono andato davanti alle telecamere per dire che la mia squadra ha vinto a Siena con un errore dell’arbitro. Il giorno dopo l’allenatore di una squadra con la maglia bianco e nera, che guarda quello che fa Mourinho, è andato in televisione e ha ammesso di aver segnato un gol in fuorigioco… che bravo…
Un monologo lungo più di sette minuti, nel quale il buon Josè ha cercato di spiegare le sue ragioni. Ragioni che Cobolli Gigli, presidente della Juventus, dice di non aver capito. Noi vi proponiamo il video: cercate di capire almeno voi…
Io, o io. 3 Marzo 2009 il 18:40
Io sono bravo, io sono bravo, io sono superiore, io so tutto, io so, io, io, io, io… IOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Sette minuti ripetendo le stesse cose, ripetendo che non è manipolatore e che gli altri rubano e sono scarsi, se lo ripete tutte ste volte, forse vorrà manipolare qualcuno… Questo quì c’ha i paraocchi, sicuramente l’inter è stata molto più avvantaggiata (inconsciamente?) dagli arbitri rispetto alla juve, ranieri e spalletti l’hanno capito e gli stanno rispondendo a tono e lui cerca di farsi amici prandelli e del neri che non spero siano così stupidi da andargli dietro.
Io soono bravo, sono il numero uno, ho speso 60 milioni per quaresima, mancini e muntari, la crème del calcio mondiale…