Molti Paesi in crisi spesso rinascono anche attraverso lo sport (e la dimostrazione è stata la nazionale dell’Iraq). Così la Libia ora tenta di ritornare tra il novero dei Paesi “normali” anche grazie al calcio, e per farlo ha chiesto proprio ad un italiano, Claudio Gentile, di allenare la sua nazionale.
L’ex campione del mondo ha immediatamente accettato l’incarico per motivi affettivi, visto che è nato a Tripoli, ma ha posto come condizione che venga catturato Gheddafi. Lui è innamorato della Libia, ha affermato che il Paese, una volta pacificato, può diventare molto bello tanto da farci trasferire tutta la famiglia ed i suoi anziani genitori che tanti anni hanno vissuto nella Capitale, ma con l’ombra di Gheddafi non si può lavorare serenamente.
Tempi per la definizione del contratto non ce ne sono, manca un accordo formalizzato: ho detto ai miei interlocutori che prima si deve definitivamente chiarire la situazione, così non avrebbe senso
ha detto l’ex ct dell’Under 21. L’ex dittatore ha permesso che si giocasse a calcio sotto il suo comando, ma facendo rimanere le squadre sempre all’interno dei confini libici, senza dare la possibilità di avere contatti con l’estero. Per questo serve una rivoluzione che potrebbe cominciare con una amichevole proprio contro l’Italia.
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