Il primo successo della sua vita da allenatore in Italia, per Gattuso, è un misto di proposte per il prossimo anno, bilanci ma soprattutto emozione. L’ultima partita del Pisa contro il Foggia è stata spettacolare in ogni aspetto.
Una finale di ritorno al cardiopalma quella tra il Pisa di Gattuso e il Foggia di De Zerbi. I pisani hanno avuto l’occasione (colpa perfettamente) di approdare in serie B in una partita casalinga. E hanno avuto questa occasione dopo 7 anni. Adesso il sogno è stato coronato e Gattuso che in campo e fuori non ha mai saputo restare fermo, si trova in conferenza stampa a fare un bilancio della stagione e della sua carriera da allenatore:
“Io se non soffro non sto bene: siccome questo mestiere non lo faccio per denaro, voglio passione, voglio lavorare e migliorare… Nel mio modo di pensare, di scontato c’è solo la morte. Mi devo sedere al tavolo con la società e, se rimarrò, questa squadra non verrà smantellata, perché ha dei grandi valori umani. Ci saranno 4-5 innesti, ma devo sistemare un po’ di cose, perché un’annata come questa l’anno prossimo non capiterà più. La Serie B è più lunga e più difficile e io non voglio assumermi responsabilità che non mi competono.”
“Il mio sogno è sempre stato di vincere la Champions League con la maglia del Milan. Non a caso, infatti, ho tatuato sul braccio la data del 28 maggio 2003 – conclude -. La prossima data sarà quella di oggi. Da giocatore mi hanno dato dello scarpone, ma con la voglia e la passione mi sono tolto grandissime soddisfazioni. La mia carriera da allenatore è iniziata nello stesso modo, ma da oggi inizia una nuova avventura. Sicuramente sarà difficile, ma mi sento il fuoco dentro”.
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