Come si diventa allenatore di calcio? L’abbiamo chiesto a Marco Ragini, che da qualche mese è a Coverciano, insieme ad altri grandi del calcio italiano, come Baggio, Dal Canto, Pecchia, per seguire il master che gli permetterà di acquisire l’abilitazione U.E.F.A. Pro come allenatore professionista.
Ciao Marco, hai fatto una lunga gavetta prima di arrivare qui: la strada per diventare allenatore è davvero così dura?
Certamente non si diventa allenatore dall’oggi al domani: ho avviato la mia collaborazione con la Federazione Sammarinese Giuoco Calcio nel lontano 1998 e, un passo alla volta, sono arrivato fin qui, passando per squadre piccole e grandi e svolgendo diversi tipi di incarico. La teoria è fondamentale in questo mestiere, ma la pratica lo è altrettanto: stare in panchina insieme ai giocatori, viverne le stesse emozioni e paure, lo stress delle partite, è qualcosa che non si può descrivere a parole, fa parte del bagaglio di esperienze che ci si deve portar dietro.
In panchina ci sono momenti belli e brutti: ne ricordi qualcuno in particolare?
Certamente: nel 2012 contro il Basilea, in una partita di Super League, io ero in panchina ed, oltre ad una folla di 34 mila spettatori, ad assistere alla partita c’era tutto lo staff della Roma. Purtroppo in quell’occasione la squadra non fu premiata dal risultato, ma ricordo come fosse oggi le espressioni dei giocatori che si erano battuti fino all’ultimo. Piccoli dettagli, ma che mi sono rimasti nel cuore.
Hai parlato anche di teoria: in che modo hai acquisito le tue tecniche di allenamento fuori dal campo?
Qui a Coverciano seguiamo corsi ad un livello elevatissimo, a tenere lezione ci sono i più grandi volti del calcio italiano degli ultimi anni: primo fra tutti Ulivieri. Oltre alle (tante) lezioni teoriche, periodicamente facciamo degli stage sui campi delle squadre di Serie A e possiamo toccare con mano quanto studiato ai corsi: quello italiano è forse la massima espressione del calcio e per me è un onore studiare qui dove sono passati i più grandi allenatori della storia.
Poco fa, in privato, ci hai anticipato una piccola novità: dilla anche ai nostri lettori.
Da qualche tempo sento l’esigenza di rapportarmi con il pubblico: lavorando per anni all’estero, ho avuto un po’ di nostalgia dell’Italia e degli italiani; per questo motivo, ho deciso di utilizzare internet e le sue infinite possibilità per rapportarmi con tutti gli appassionati di calcio ed ho aperto un blog, all’indirizzo http://blog.marcoragini.com oltre a tenermi sempre aggiornato ed interagire attraverso i miei profili sui social network più rilevanti.
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