E’ scappato da un presidente “invadente”, ma è finito dritto dritto tra le braccia di uno ancora peggiore. Carlo Ancelotti, che più volte mentre era al Milan si era lamentato delle interferenze di Berlusconi, ha cominciato alla grande il campionato in Inghilterra.
Primo posto sin dall’inizio della stagione, qualificazione facile in Champions League. Sembrava dovesse andare tutto per il verso giusto, ma prima o poi uno stop doveva arrivare. E così è da circa un mese che il suo Chelsea non va bene come dovrebbe, tanto da riuscire a vincere una volta in 6 partite. Troppo poco, e così ecco arrivare i primi malumori dalla dirigenza.
Roman Abramovich nella giornata di ieri si era lamentato, parlando di una squadra “senza identità”; oggi Ancelotti ha risposto:
Penso che rispetto allo scorso anno abbiamo un gioco diverso e abbiamo mostrato una grande personalità e una nostra identità. Giochiamo bene anche se a volte puo’ capitare di sbagliare una partita. Con lui non ho parlato di questi argomenti. Sulla squadra avrà la sua idea. Non credo che se non vincerò la prossima partita sarò esonerato.
Di certo non rischia l’esonero, ma è proprio destino che Ancelotti non riesca a trascorrere il suo tempo sulla panchina completamente sereno. Nemmeno a Natale.