L’Australia è stata la sua seconda patria in questi anni che lo separano dall’addio definitivo ai campi da calcio ma adesso è ora di salutare l’emisfero australe. Del Piero saluta Sydney, le dice arrivederci e si prende una pausa di riflessione, proprio come tra due amanti che stanno per separarsi.
Alessandro Del Piero con la sua tipica linguaccia da bomber ha trascorso due anni in Australia. Il calcio italiano, alla sua età, non lasciava più tanto spazio, ma Alex aveva ancora un po’ di energie da spendere.
Grazie a lui il Sydney FC è arrivato ai playoff del campionato australiano e il risultato ottenuto ha contribuito anche a sciogliere le riserve dell’ex capitano della Juventus che ha messo in archivio l’ultima stagione con gli Sky Blues dichiarando sul proprio sito internet: “Australia, è arrivato il momento di dirsi arrivederci”.
La squadra di Sydney avrebbe continuato a far giocare Del Piero, magari offrendogli anche un posto sulla panchina come allenatore, ma Alex ha salutato con un po’ di tristezza i suoi compagni di squadra e con la solita correttezza che lo ha sempre caratterizzato, ha comunicato alla squadra di volersi prendere una pausa.
La scelta è stata difficile, non lo nega, anche perché Del Piero si era trasferito in Australia insieme a tutta la famiglia. Si parla dunque di arrivederci e della possibilità di valutare delle nuove offerte professionali.
Intanto, grazie a Del Piero, il calcio australiano ha fatto un salto di qualità. Il bilancio con gli Sky Blues è molto positivo: 24 goal in due stagioni, 14 il primo anno e 10 quest’anno. Il pubblico, poi, come si dice in gergo, è stato il 12esimo giocatore in campo ed ha sostenuto con affetto e stima il campione ex Juve. Gli stadi australiani, ecco un altro record, hanno registrato il maggior numero di visite in queste due stagioni.
Il futuro di Del Piero, lascia intendere il centravanti, non è necessariamente in Australia. Sicuramente in questo paese la cultura calcistica, sia lato praticanti che lato spettatori, fa scuola con l’educazione e l’entusiasmo portati in campo. C’è comunque molta voglia di cambiare e le porte aperte per Alex sarebbero quelle degli Stati Uniti e del Qatar.
Altri cambiamenti in vista, da valutare con calma e con tutta la famiglia. In fondo, Alex compirà 40 anni a novembre.