Nell’ultimo anno si è fatta sempre più incessante la richiesta da parte di molti di prendere dei provvedimenti concreti e pesanti per quanto riguarda i casi di razzismo. Sempre più spesso infatti abbiamo assistito ad episodi di intolleranza nei confronti dei giocatori di colore, ed a volte alcune partite sono state persino sospese. Alla fine però le pene sono state sempre inique ed inutili, basti pensare alle multe pecuniarie che costano decine di migliaia di euro alle società che non c’entrano nulla, e che poi la domenica successiva sono costrette a sentire ancora i buu razzisti.
Per questo la Uefa ha deciso di usare la mano dura ed ha deciso di cambiare il regolamento. Dalla prossima stagione alla prima offesa proveniente dagli spalti, il settore incriminato rimarrà chiuso per la partita successiva. Alla seconda si giocherà a porte chiuse e la società pagherà una multa da 50 mila euro. Verranno dunque utilizzate le stesse modalità contro il tifo violento visto che gli episodi di razzismo si possono considerare allo stesso livello.
Pene più dure anche per i tesserati. Chiunque sia accusato di aver rivolto insulti razzisti, che sia un calciatore, un membro dello staff o un dirigente, si beccherà 10 turni di squalifica. In tutto questo si è colta l’occasione anche per inasprire le pene per le offese all’arbitro, e d’ora in avanti la squalifica per insulti passa da 2 a 3 giornate, mentre l’aggressione fisica passa da 10 a 15 turni di stop.
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