Trentotto anni sulla carta d’identità, venti dei quali trascorsi a correre dietro ad un pallone sui palcoscenici più affascinanti del mondo. Ma ora per David Beckham è arrivato il momento di dire basta con il calcio professionistico, con gli allenamenti, con le trasferte, con il sudore e con i calcioni presi sui stinchi. Beckham si ritira, anche se il Paris Saint Germain sarebbe stato ben lieto di confermarlo per un’altra stagione.
L’avventura termina qui, dopo i tanti anni passati al Manchester United, dopo l’esperienza in terra di Spagna con la casacca del Real Madrid, dopo le stagioni a Los Angeles, la breve apparizione al Milan e l’esperienza a Parigi. Becks se ne va da vincitore, avendo appena conquistato il titolo con la maglia del Psg, ma vincitore Beckham lo è sempre stato, sia per i trofei sollevati in carriera che per la capacità di trasformarsi in una sorta di cartellone pubblicitario ambulante. Il mondo del pallone forse sentirà la sua mancanza, ma è certo che la sua faccia (e non solo quella) continuerà a far bella mostra di sé.
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