La Champions non incide tanto sul Barcellona, ma pesa come un macigno per il Real Madrid. Il pensiero di dover ribaltare l’1-0 dell’andata degli ottavi toglie la serenità ai merengues, che nel derby forniscono una delle partite peggiori dell’anno.
Eppure si trattava di derby, una gara che scalda il sangue dei calciatori in campo. Ed invece l’Atletico gioca un gran calcio, ma sbaglia veramente l’impossibile. Forlan mette a segno il suo diciottesimo gol di quest’anno, ed il Real pare frastornato. Tra una parata di Casillas ed un’occasione gettata al vento dai biancorossi, arriva il pareggio di Huntelaar in chiaro fuorigioco, che però non viene segnalato. Gli errori arbitrali in favore del Real si concludono nei minuti di recupero, quando ad Aguero non viene assegnato un evidente rigore, e la gara finisce 1-1, interrompendo le vittorie consecutive della squadra di Ramos a 10.
Il Barça invece ne approfitta, e in una facile gara con l’Atletico Bilbao si riporta a +6, che visto come stavano procedendo le cose è un buon risultato. Di Busquets e Messi le due reti dei blaugrana, che dopo mezz’ora chiudono già la partita.
Nell’anticipo l’altra squadra impegnata in Champions, il Villareal, vince 1-0 contro l’Espanyol, ma non riesce ad avvicinarsi al Siviglia in terza posizione, vista la bella vittoria della squadra di Maresca contro l’Almeria. L’ultima posizione utile per la Champions però è al sicuro visto che l’Atletico, come abbiamo visto, ha pareggiato, ed anche se il Malaga ed il Deportivo portano a casa i tre punti, il distacco rimane ancora stabile. Da segnalare in questa giornata sicuramente un Deportivo tornato il Superdepo che tutti conoscevamo. La partita contro il Racing Santander si sblocca dopo pochi secondi in favore degli ospiti, e si capisce sin da subito che non sarà una gara come tutte le altre. Finisce 5-3 per i biancazzurri, con in evidenza Riki, entrato nella ripresa ed autore di due gol in un quarto d’ora.
Rallenta ancora invece il Valencia, che si sta perdendo nelle retrovie. Stavolta la sconfitta è arrivata per mano del penultimo Numancia, segno che la mancanza di una panchina lunga alla fine pesa, e se non ci pensa il solito Villa, le cose per i valenciani sono destinate a mettersi molto male.