Il suo lungo sfogo di fronte alle telecamere ha creato un gran polverone nel calcio italiano, come del resto ogni volta che apre bocca e rende pubblico il suo pensiero. Le reazioni, per lo più negative a dire il vero, non sono mancate, ma lui non fa marcia indietro e, anzi, ribadisce il concetto a beneficio di chi non avesse capito fino in fondo. Lui naturalmente è Josè Mourinho, lo Special One, l’uomo che non deve mai chiedere scusa, qualunque sia l’argomento di discussione:
Non è ‘arrabbiato’ l’aggettivo giusto per definirmi in questo momento. E’ orgoglioso la parola giusta. Io sono orgoglioso di me. Quel che ho detto martedì è quello che avrei voluto dire.
Quello che ha detto, però, non è piaciuto alla stragrande maggioranza di coloro che seguono il pianeta calcio e, a parte qualche segno di solidarietà, per il resto il portoghese si è beccato un mare di critiche. Ed oggi, alla vigilia della ventisettesima giornata di campionato, tornano a parlare della questione i due tecnici bersagliati da mister Mou nel celebre monologo.
Spalletti e Ranieri non hanno preso bene l’attacco gratuito proveniente da Appiano Gentile ed oggi rispondono per le rime, seppure in maniera diversa. L’allenatore giallorosso è un fiume in piena nella conferenza stampa che precede la gara contro l’Udinese, dicendosi meravigliato del comportamento tenuto dal portoghese:
Sono rimasto sorpreso dalle parole di Mourinho: nel dopopartita mi ha fatto i complimenti e mi ha augurato di andare avanti in Champions, e dopo 24 ore ecco una gufata pazzesca. Quando parla di zero titoli, Mourinho ci porta sfortuna. Io so che se non arrivo quarto e non vinco niente avrò fallito perché la mia squadra è forte, ma secondo me ha dimostrato di avere perso un po’ di sicurezza e serenità. Se parla di Roma e Milan mi fa pensare che abbia timore del Manchester United. Lui deve restare tranquillo perché ha una squadra molto forte e non importa che metta le mani avanti…
E se Spalletti fa l’offeso, Ranieri preferisce glissare sull’argomento e parlare di calcio giocato:
Delle polemiche non mi rimane nulla, tutto quello che avevo da dire l’ho detto, anche se purtroppo non posso dire tutto quello che penso. In questi casi ci vuole self-control, diciamo pure autocensura.
E allora lasciamo che sia il campo a parlare, nella speranza che la prossima giornata di campionato non lasci dietro di sé le solite, inutili polemiche.