Raul non si ferma, il Real nemmeno, soprattutto ora che il Barcellona si è sgonfiato. Si riapre incredibilmente la Liga spagnola, dopo che il Barça è stato a +12 dalle inseguitrici per quasi tutto il campionato. Un pareggio e due sconfitte sono stati i risultati delle ultime tre gare della squadra di Guardiola, che forse distratta dalla Champions, ma soprattutto convinta di aver già vinto il campionato, si è improvvisamente spenta, crollando fino al +4 dal Real Madrid.
Certo, una gara come quelle di questa domenica tra l’altro, era davvero impensabile. Avanti per 0-2 in casa dell’Atletico Madrid dopo mezz’ora (uno-due micidiale firmato Henry-Messi), avrebbe spezzato le gambe a qualsiasi squadra. Ma non all’Atletico, forte di un formidabile Forlan che accorcia subito le distanze. Il pareggio di Aguero arriva in apertura di ripresa, e da quel punto in poi tutto può succedere. Ancora Henry e ancora Forlan fissano il punteggio sul 3-3, fino al novantesimo, quando un errore incredibile di Puyol apre la strada al Kun Aguero che si ritrova a tu per tu con Valdes e lo trafigge. Finisce 4-3 e i blaugrana cominciano seriamente a preoccuparsi.
Anche perché il Real Madrid va come un treno. Da quando Ramos siede sulla panchina dei blancos sono arrivate 10 vittorie consecutive in campionato, coincise guardacaso con un momento formidabile di Raul. Il capitano madridista stavolta non gioca una gran partita, anche perché contro c’è un ottimo Espanyol, lo stesso che 7 giorni prima aveva battuto il Barça. Ma a differenza dei blaugrana il Real è più attento, riflessivo, e colpisce alla prima disattenzione. Di Guti e Raul le due reti che riaprono il campionato.
In tutto questo entusiasmo le partite delle altre squadre passano decisamente in secondo piano. Un eccezionale Kanoutè ribalta il risultato in casa dell’Atletico Bilbao e permette al suo Siviglia di rimanere al terzo posto lontano da tutte le altre, anche perché il Villareal non tiene il passo e pareggia 2-2 in casa del Betis. Il Valencia invece, in crisi nera, cade addirittura al Mestalla contro il Valladolid, scendendo fino al sesto posto a pari punti con l’Atletico, ma anche con il Malaga, sconfitto dal Recreativo, e con il Deportivo, che si riprende subito dall’eliminazione dalla Uefa vincendo contro il Numancia.
In fondo alla classifica si muove tanto, perché se proprio il Numancia e l’Espanyol perdono e rimangono ancorate in fondo, sopra di loro la situazione si fa bollente. L’Osasuna pareggia a Santander e la salvezza diventa sempre più vicina. Il Gijon perde e ritorna di nuovo a rischiare la retrocessione, dato che viene agganciato a 27 punti da Maiorca e Betis, appena due sopra l’Osasuna e uno sotto il Getafe, sconfitto dall’Almeria. Il Recreativo invece con questa vittoria si tira fuori momentaneamente da ogni rischio, ma il campionato è ancora lungo e i punti troppo pochi per dirsi già salvo.