Speravamo di poter commentare un’Italia che torna a far paura nel Vecchio Continente. Eravamo certi di poter applaudire il passaggio del turno di almeno due delle squadre impegnate nel ritorno dei sedicesimi di Coppa Uefa, preparandoci già ad esaltare le rimonte di quelle che in casa erano state costrette a cedere le armi.
Speranze vane, certezze effimere. Il risveglio è doloroso di fronte all’eliminazione di tre squadre su quattro, contro avversarie non certo insuperabili. L’unica consolazione arriva dalla terra del Friuli, ma è troppo poco rispetto a quanto ci si aspettava alla vigilia.
Passi pure la sconfitta della Sampdoria, che ha ceduto le armi prima ancora di scendere in campo (basti ricordare che Palombo e Cassano hanno guardato la partita in tv), ma i pareggi di Milan e Fiorentina sanno di delusione cocente, pur essendo arrivati in maniera diversa l’uno dall’altro.
I rossoneri arrivavano alla sfida con il Werder Brema forti dell’1-1 conquistato in terra tedesca una settimana fa. Logico quindi aspettarsi una qualificazione quasi sul velluto, specie se al minuto numero 34 il tabellino recitava 2-0. Sarebbe bastato gestire la gara, tenendo gli avversari a debita distanza da Dida. Sarebbe bastato chiudersi in difesa per respingere le folate offensive di Diego & Co.
Ma il Milan è un mago nel complicarsi la vita e, come spesso accaduto in questa stagione, si è fatto rimontare, perdendo il treno per l’Europa. Ed ora non resta che il campionato per salvare una stagione fallimentare sotto ogni punto di vista. Lo scudetto è lontanto (-11 dall’Inter) ed il popolo rossonero può solo sperare in un piazzamento d’onore.
Grande delusione anche per il popolo viola, illuso dall’ottima prova della Fiorentina e dal gol di Gilardino, che avrebbe portato almeno ai supplementari. La squadra di Prandelli ha offerto sprazzi di grande calcio di fronte al pubblico dell’Amsterdam ArenA, ma ha anche evidenziato i soliti limiti in fase di realizzazione (rischiamo di sembrare ripetitivi, ma tant’è) ed alla fine è stata punita da una dormita generale sull’affondo del’Ajax, che non aspettava occasione migliore per infilare Frey. Resta da inseguire il terzo posto in campionato (il Milan è a tre punti), guardandosi le spalle dall’arrivo di Genoa e Roma.
L’unico sorriso della serata, come detto, arriva da Udine, dove i bianconeri sono stati costretti a subire la veemenza del Lech, riuscendo nella ripresa a ribaltare il risultato. Alla fine sarà 2-1 per l’Udinese con Pepe e Di Natale a tenere alto il nome della povera Italia in Coppa Uefa.