E’ il nome più gettonato sulle prime pagine dei giornali sportivi, non solo per il raggiungimento dell’impresa (226 gol in Serie A, secondo marcatore di tutti i tempi alla spalle di Piola), ma anche per l’apertura di Cesare Prandelli, che vorrebbe aggregarlo alla comitiva azzurra in partenza per i Mondiali brasiliani del 2014. Parliamo di Francesco Totti, sempre più determinante per le sorti della Roma, nonostante i (quasi) 37 anni sul documento di identità.
Il capitano giallorosso ha voluto rispondere all’invito di Prandelli, non offrendo però garanzie sul futuro. Scaramanzia? Forse sì o forse si tratta di un invito a non cullare illusioni sulla sua integrità fisica di qui ad un anno:
Le parole di Prandelli? Mi hanno fatto piacere, molto. Ora sto bene, ma da qui al 2014 si vedrà. Può anche darsi che tra un anno io smetta di giocare.
Difficile immaginare un Francesco Totti senza calzoncini e scarpette e difficile pensarlo lontano dalla sua Roma. Il contratto con i giallorossi scadrà il prossimo anno, ma da tempo si parla di prolungamento, sebbene la società non abbia dato segnali in questo senso:
Quando mi chiameranno vedremo. Con il club non ho parlato, non so quando lo faremo.
Intanto il numero 10 continua a correre e sudare dietro ad un pallone, come ormai da un paio di decenni. Il segreto?
Mantenersi sempre, essere professionista. Nessuno si aspettava di trovarmi a trentasei anni così bene. La dieta? Sì serve, ma non è la dieta la questione, fondamentale è mantenersi.
L’ultima battuta è per Antonio Conte, accusato da più parti di aver esagerato nell’esultanza dopo la vittoria contro il Bologna. Totti non critica l’allenatore della Juventus, giustificandone le intenzioni:
Per me ha fatto bene, si è rivolto verso i propri tifosi, quando vinci lo scudetto è doveroso. E la Juve lo ha già vinto.
I tifosi bianconeri, naturalmente, sono autorizzati ad esercitarsi nell’arte dello scongiuro.
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