Ha fatto scalpore la denuncia della dirigenza del Pescara nei confronti del signor Mazzoleni che, di fronte alle proteste della panchina abruzzese per un rigore non concesso, avrebbe risposto “dovete imparare a parlare bene in settimana”. La frase è poco professionale e merita una punizione, ma il direttore di gara non sbaglia negli episodi contestati dai biancazzurri. Sul primo tra Dramè e Bjarnason, il contatto è minimo e non c’è rigore, sul secondo è vero che Andreolli tocca la palla con la mano, ma la distanza dall’avversario è così ravvicinata che, pur volendo, sarebbe stato impossibile toglierla dalla traiettoria del pallone.
Semmai le squadre che dovrebbero protestare sono altre. Una è il Cagliari a cui manca un rigore netto contro il Siena, quando Angelo trattiene Ibarbo in maniera molto evidente. L’altra è l’Atalanta dato che sull’episodio che ha sbloccato la partita, il rigore concesso al Napoli, andando a rivedere l’azione si nota che il contatto con Zuniga avviene fuori area. Certo, al signor Valeri non si può dir nulla perché a velocità normale sembrava evidente che il fallo fosse in area, ma la moviola è chiaramente più precisa dell’occhio umano.
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