Paolo Maldini è stato assolto dall’accusa di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate. Lo storico ex capitano del Milan era stato accusato infatti di aver corrotto un funzionario dell’Agenzia delle Entrate. Difeso dall’avvocato Danilo Buongiorno, oggi è arrivata l’assoluzione al termine di un processo che lo stesso Maldini ha definito assurdo.
ASSOLUZIONE – L’inchiesta era coordinata da Paola Pirotta, pm di Milano. Secondo gli inquirenti, Paolo Maldini avrebbe corrotto un funzionario dell’Agenzia dell’Entrate per evitare alcuni controlli fiscali e ricevere una verifica illecita e un parere positivo sull’esito di un’operazione immobiliare, che ha provocato di conseguenza la contestazione dell’accesso abusivo a sistema informatico. La sentenza ha però dato ragione alla difesa della storica bandiera del Milan con la piena assoluzione. Second i Giudici della Decima Sezione Penale di Milano, con il collegio presieduto da Gaetano la Rocca, Maldini è stato assolto semplicemente per non aver commesso il fatto.
Lo stesso Paolo Maldini si è sempre detto sereno e tranquillo sull’esito del processo. La sua iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta nel 2010, con rinvio a giudizio al marzo del 2011. L’inchiesta ha coinvolto oltre quaranta persone tra dipendenti dell’Agenzia e commercialisti, tutti invischiati in un sistema atto a favorire l’aggiramento di controlli fiscali e trattamenti di prestigio. Nel marzo 2011, il gup di Milano aveva inoltre archiviato accusa simile alla moglie, Adriana Fossa, curiosamente indagata per lo stesso episodio che ha coinvolto poi il marito.
LE DICHIARAZIONI DI MALDINI – Paolo Maldini si è espresso così sulla vicenda per via del suo legale che ha così distribuito le prime parole dell’ex calciatore del Milan una volta ricevuta notizia dell’assoluzione.
Non sono stati tre anni e mezzo facili, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia, e questa è la giusta conclusione di un processo assurdo.
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