E’ stato Pallone d’Oro e Fifa World Player. Uno degli ex fenomeni del calcio mondiale, Rivaldo ha fatto la fine di molti suoi colleghi, cioè è sparito nel nulla, o quasi. Di lui ci si ricordano le grandi annate in cui guidava da solo il Barcellona, lo sbarco a Milano tra gli squilli di tromba e la fuga dalla società rossonera in silenzio come l’ultimo dei calciatori.
Famoso anche per essersi ripreso un pò di dignità nelle 3 annate greche con la maglia dell’Olympiakos, di Rivaldo Vitor Borba Ferreira, non si è saputo più nulla. Questo molto spesso è il destino dei calciatori brasiliani. Finché giocano alla grande fanno il giro dei migliori club europei, appena superano i 30 anni navigano per il mondo in cerca di un ingaggio.
La sua ultima annata positiva è stata quella 2006/2007. Finita quella rimase in Grecia, ma tra le file dell’Aek Atene. Lì fece un discreto campionato, 11 reti in 33 partite, ma il pubblico sembrava amarlo, fino alla coltellata finale. L’ex Kuruvchi, oggi ribattezzata Bunyodkor, era quella famosa squadra uzbeka che aveva offerto l’ingaggio record ad Eto’o di 40 milioni di euro all’anno. Dopo il due di picche del camerunense, che ancora oggi il Barça sta ringraziando, i miliardari asiatici hanno ripiegato proprio su Rivaldo.
L’operazione simpatia è riuscita, visto che mai un pallone d’oro era finito a giocare nel campionato dell’Uzbekistan, ed anche se aveva 36 anni suonati, la sua immagine, e il suo talento, avrebbero fatto comodo al piccolo Bunyodkor. L’ingaggio era di gran lunga inferiore a quello offerto ad Eto’o, 7 milioni l’anno, ma molto più alto rispetto a quello che poteva aspettarsi in Europa un calciatore considerato finito come Rivaldo. E così all’improvviso la firma e la partenza da Atene, che i suoi ex tifosi non gli hanno mai perdonato. Oggi, a quasi 37 anni di età, si appresta a cominciare il suo ventesimo campionato tra i professionisti, per quanto il campionato uzbeko possa considerarsi professionistico, con l’obiettivo di vincere la Champions League asiatica.