Tre risultati falsati possono sembrare tanti, ma a parziale discolpa dei direttori di gara va detto che in almeno due di questi non si può dire che l’arbitro abbia commesso un errore grave perché si tratta di episodi dubbi. Per la precisione stiamo parlando di Atalanta-Catania e di Palermo-Pescara in cui manca un rigore ad entrambi i padroni di casa.
Nel primo episodio a causare il rigore sarebbe Marchese che salta con il braccio largo e tocca la palla colpita di testa da Giorgi. A termini di regolamento sarebbe rigore, ma a parziale discolpa del signor Massa bisogna dire che Marchese era di spalle e che i due giocatori sono piuttosto vicini, meno di un metro. In Palermo-Pescara invece ci sarebbe fallo di Kosic su Fabbrini perché il difensore si appoggia all’attaccante. Non si tratta di una vera e propria spinta ed un giocatore non malizioso rimane in piedi, ma abbiamo visto tante volte assegnare rigori per falli del genere e così fischiarlo non sarebbe stato scandaloso.
MALE BANTI – L’unico arbitro a commettere errori gravi è stato Banti in Udinese-Torino. Mancano ben due rigori ai granata, entrambi netti per falli su Santana e Glik. Ventura è stato espulso per le proteste ma aveva ragione. Nella giornata ci sono anche due episodi curiosi che però vanno in favore degli arbitri. In Sampdoria-Roma viene annullato un gol a Lamela. L’argentino è in gioco sul tiro di Totti, quindi il gol non doveva essere annullato, ma l’azione andava fermata prima perché Marquinho partecipa all’azione ed è lui ad essere in offside. Inoltre manca un rigore alla Samp per fallo di Burdisso su Icardi. L’altro episodio è invece il gol di Matri segnato senza la scarpa. In teoria non si può toccare il pallone a piedi scalzi, ma il regolamento prevede che l’eventuale gol sia valido se la scarpa vola via al momento del tiro, una frazione di secondo prima del contatto col pallone (come accaduto all’attaccante bianconero). Se invece Matri avesse perso la scarpa correndo e solo successivamente avesse colpito il pallone, la rete sarebbe stata da annullare.
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