Le dimissioni di Calderon in seguito allo scandalo dei voti comprati, gli hanno aperto le porte verso un clamoroso ritorno alla presidenza del Real Madrid. E’ presto per parlare di vittoria assicurata, ma stavolta Florentino Perez vuole indovinare tutte le mosse e sta lavorando nell’ombra per preparare la sua grande campagna elettorale.
Cosa serve al Real Madrid per tornare grande in Spagna e in Europa? Prima di tutto occorre un grande tecnico, perché è evidente che Juande Ramos sia solo un traghettatore, in attesa di una guida più sicura e meno conservatrice. Di nomi sul taccuino dell’aspirante presidente ce ne sono parecchi (Wenger, Benitez, Mourinho), ma il favorito sembra essere il nostro Carletto Ancelotti, reduce da anni di successi con il Milan.
Per averlo, il Real dovrebbe battere la concorrenza del Chelsea, anch’esso alla ricerca di un mister capace di portare la squadra tra le grandi d’Europa, possibilmente senza fermarsi davanti all’ultimo ostacolo. Staremo a vedere. Intanto a Madrid si lavora anche per rinforzare un undici che è già forte di per sé, ma che evidentemente ha bisogno di un uomo o due in grado di fare la differenza. Chi sono i papabili? I soliti noti, Kakà e Cristiano Ronaldo.
Il primo ha rifiutato l’offerta multimilionaria del Manchester City, in attesa di un segnale poveniente dalla Spagna. L’idea di giocare in uno dei club più blasonati d’Europa lo stuzzica non poco e, di fronte ad un’offerta degna di questo nome e del suo talento, il Milan non direbbe certo di no.
Per quanto riguarda l’acquisto del portoghese, invece, il Real sta lavorando da mesi, cercando in tutti i modi di raggranellare i soldi necessari per l’operazione. La situazione attuale vede il Banco Santander diposto a prestare i 70 milioni di euro necessari, ma molto dipenderà, come sempre, dalla disponibilità di Sir Alex Ferguson a cedere il proprio gioiello.
Le premesse per far tornare grande il Real, comunque, ci sono tutte. Ora bisognerà stabilire quante delle promesse di Florentino saranno mantenute.
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