Nella giornata di ieri i dirigenti dell’Inter sono andati in confusione. Ancora non sono riusciti a capire come fare per ingaggiare Paulinho. Dai 10 milioni della scorsa estate si è passati a 15, ora non bastano più e forse ce ne vogliono 18-20. Dopo aver incassato più o meno la stessa cifra per le cessioni di Sneijder e Coutinho, ora i soldi per acquistare il brasiliano ci sarebbero, ma Moratti frena.
Le trattative si concludono se ci sono le condizioni. Se sono quelle che conoscevo io, può essere possibile, però se poi cambiano, no.
Insomma, Moratti è seccato del tira e molla che squadra e sponsor continuano a fare su Paulinho, e per qualche ora ha pensato davvero di mollare la pista per lanciarsi sulla sorpresa di quest’anno, Maurito Icardi della Sampdoria. La valutazione da 10 milioni è alta ma abbordabile, e proprio mentre si ragionava se ingaggiarlo o meno, è arrivata la tegola: Mudingayi si è infortunato gravemente e la sua stagione si può dire terminata. A questo punto non resta altro che affidarsi al mercato perché un centrale di centrocampo non è più un lusso ma una necessità.
LE ALTERNATIVE – Se però dovessero esserci troppi intoppi (Moratti ha dato tempo fino a questa sera, poi si muoverà su altri campi), si osservano le alternative. Piace Bellomo, ma il Bari vorrebbe tenerlo fino a giugno; Belhanda è stato ufficialmente bloccato, ma sempre che qualche altro club non alzi l’offerta, mentre l’ultima carta potrebbe essere il ritorno di Khrin, attualmente al Bologna in comproprietà. Quasi sfumato anche l’affare Schelotto. Se l’Atalanta non si accontentasse dell’offerta nerazzurra (4 milioni più Livaja), l’Inter si fionderà su Weiss, di proprietà del Manchester City e quest’anno in prestito al Pescara.
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