5 luglio 1982: cominciano da qui i miei personali ricordi di Italia – Brasile, in quell’infuocato pomeriggio estivo da dentro o fuori, che ci avrebbe spalancato le porte verso la finale del Bernabeu, regalandoci il primo titolo mondiale a colori. E’ passato più di un quarto di secolo da allora (ahimé!) e questi occhi hanno visto centinaia di gare, decine di campioni, gol da manuale del calcio, ma quell’Italia – Brasile resta nel mio cuore come la partita del secolo.
L’amarcord peronale finisce qui. Per il resto c’è da raccontare una sfida infinita lunga dodici gare, con cinque vittorie a testa e due pareggi, in attesa della partita di questa sera che potrebbe far pendere la bilancia da una parte o dall’altra. Qualcuno ha pensato bene di definire l’evento il derby del mondo, visti i nove titoli mondiali messi in campo, e la dimostrazione dell’importanza della gara sta nel numero di Paesi collegati, ben 152, neanche fosse una finale mondiale.
Già le finali… Due volte Italia e Brasile si sono ritrovate contro nell’atto conclusivo della massima competizione per nazioni ed entrambe le volte i nostri colori si sono dovuti inchinare ai sudamericani, lasciando nei cuori degli italiani rimpianti che ancora bruciano.
A distanza di quasi quarant’anni c’è ancora chi si chiede come mai Valcareggi non effettuò la consueta staffetta, lasciando che il giovane Rivera giocasse solo gli ultimi sei minuti della finale del ’70. Quel Brasile ci travolse e forse a poco sarebbe servito l’apporto del Golden Boy, ma chissà… E come non ricordare la finale di Pasadena, giocata nel caldo infernale dell’ora di pranzo? Era il 1994 ed il Brasile conquistava il suo quarto titolo mondiale davanti all’Italia di Sacchi.
Stasera non ci saranno punti in palio né titoli da conquistare. Italia – Brasile si ritroveranno di fronte a 12 anni di distanza dal 3-3 di Lione, giocando solo per il prestigio internazionale. E che sia bel calcio!
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