Le speranze dell’Italia anti-nerazzurra si vanno via via affievolendo di fronte ad una classifica che vede l’Inter sempre più saldamente al comando, un po’ per merito proprio, un po’ per le disfatte altrui. Mourinho & Co. continuano a ripetere di non essere interessati ai risultati delle dirette concorrenti, di voler fare il proprio campionato e bla bla bla… I soliti discorsi di circostanza, insomma.
Certo è che le altre pretendenti allo scudetto non si stanno dannando l’anima per rendere difficile il cammino dell’Inter e, anzi, il più delle volte fanno a gara per stendergli un bel tappeto rosso sotto i piedi. Basta guardare la giornata di ieri. L’Inter è scesa in campo alle sei del pomeriggio ed ha fatto ampiamente il proprio dovere, guadagnando tre punti preziosi su un campo ostico come quello di Lecce.
Il Milan aveva il vantaggio di giocare in casa contro la Cenerentola del campionato, quella Reggina che lontano dal Granillo aveva guadagnato la miseria di 5 punti in 11 gare. Una partita da 1 fisso, con tutto il rispetto per i calabresi, che sulla carta non potevano certo sperare di conquistare punti-salvezza in quel di Milano. E invece ci ritroviamo a commentare l’ennesimo allungo dell’Inter che ora viaggia a +8 sui cugini ed a +10 sulla Juventus, costretta oggi a vincere sul campo del Catania, se vuole mantenere viva qualche residua speranza di gloria.
Il MIlan invece non può far altro che prepararsi al meglio per il derby di domenica prossima, tappa fondamentale per la stagione rossonera e per le speranze di chi non vuole veder trionfare ancora una volta l’armata di Moratti. Otto punti si possono recuperare, ma il Milan non può permettersi altri passi falsi come quello di ieri, considerando “facili” partite che poi si rivelano ostiche.
E la Reggina di ieri ha dimostrato ampiamente che le squadre materazzo fanno parte solo della fantasia popolare e che chiunque può salire a Milano e fare la propria onesta partita, se non viene contrastato dalla cattiveria giusta, quella che l’Inter mette quasi sempre in campo, qualunque sia lo sparring partner. La differenza tra i nerazzurri e gli altri è tutta qui.
Anonimo 8 Febbraio 2009 il 18:03
l inter è una squadra che deve solo giocare bene e non deve star a sentire all allenatore