Ancora non è detta l’ultima parola. La maxi-squalifica, a detta di tutti ingiusta, assegnata ai calciatori Mannini e Possanzini potrebbe essere presto annullata. A dare una mano ai due potrebbero essere nientemeno che Michel Platini ed anche qualche cavillo legale.
In primis, le regole. Secondo il regolamento internazionale la Wada, l’organo di controllo anti-doping mondiale, il quale controlla tutte le discipline, non soltanto il calcio, non poteva fare ricorso al Tas in questo caso. Il Tas infatti può intervenire esclusivamente sui calciatori di livello internazionale o nazionale (inteso come squadra nazionale) per evitare che eventuali aiuti illeciti possano portare un vantaggio ad una federazione piuttosto che ad un’altra.
Ma andando a guardare le varie convocazioni, nessuno dei due è mai stato chiamato a vestire la maglia azzurra nè nel 2008, nè precedentemente. Inoltre Possanzini ha già 33 anni e oltre la serie B non è mai andato (il che fa pensare che la maglia azzurra non la vedrà mai), Mannini è più giovane, ma per adesso sembra lontano anni luce dall’essere convocato da Lippi (anche se nell’Under 21 qualche presenza l’ha fatta). Conclusione: la sentenza della Wada può essere annullata in quanto il Tas non era autorizzato ad intervenire.
In questa confusione interviene anche il presidente Uefa Michel Platini, che si dice seccato delle continue ingerenze della Wada.
E’ uno scandalo e un’ingiustizia: ed io, come Uefa, intendo appoggiare pienamente la Fifa e la Federcalcio italiana nell’invitare la Wada a rivedere le sue posizioni. Noi del calcio dobbiamo trovare un modo per contrastare la Wada e le sue ingerenze nel nostro sport. Ormai siamo arrivati al punto dove questi fanno quello che pare a loro, quando pare a loro.
Platini schierato quindi in favore dei calciatori e dei club del Napoli e del Brescia, insieme alla Federcalcio italiana ed alla Fifa che già subito dopo la sentenza si erano dette indignate. Basterà per cancellare la squalifica?