C’è aria di tempesta in casa Lazio dopo le ultime sconfitte che hanno allontanato la squadra di Delio Rossi dai sogni di gloria lungamente cullati. Tutto ciò ha portato all’incrinatura dei rapporti con il tifo più acceso, fino alla contestazione civile, ma pur sempre decisa, in quel di Formello.
A finire sul patibolo il portiere Carrizo e Delio Rossi, reo di non aver indovinato qualche scelta determinante nelle gare clou dell’ultimo periodo. In un clima così infuocato è logico quindi che saltino fuori voci relative all’esonero del tecnico, sebbene lui continui a difendersi dicendo di non aver mai parlato di traguardi ambiziosi.
Da parte sua l’allenatore ha l’appoggio incondizionato della società, che ancora una volta ha ripetuto l’intenzione di andare avanti con la stessa guida tecnica. Rossi resta al suo posto, checché ne dica la curva, e non vuole nemmeno sentir parlare di ultimatum.
E’ inutile dire che resto se batto il Milan e la Fiorentina. Allora vale la pena cambiare subito perché significa non avere comunque fiducia. Magari la vinci anche una partita, non meritando, con un tiro fortunoso, e allora che fai, azzeri tutto e tieni un allenatore non credendoci? Non deve essere così. Un tecnico deve essere legato a un progetto. Se uno è la persona giusta deve andare avanti comunque. Io non mi dimetterò mai. Ho detto tante volte come la penso, per me le dimissioni sono una resa. Io mi metto sempre in discussione e quando le cose vanno male penso solo che devo dare di più.
Certo è che la patata bollente arriva nel momento peggiore, proprio perché le prossime due gare della Lazio sono contro un Milan in discreta forma ed una Fiorentina che non ha intenzione di far sconti. Riuscirà la Lazio a superare il momentaccio o ci ritroveremo tra quindici giorni a fare gli stessi discorsi?