Il primo a Buenos Aires. Si chiamava Emanuel Alvarez e aveva 21 anni. Il tifoso dell’Huracan si stava recando allo stadio per vedere la sua squadra in trasferta a Velez, e fuori dallo stadio si sono creati i primi disordini. Nella rissa un tifoso di casa è stato conciato talmente male da rendere necessario il ricovero in ospedale. A quel punto si è scatenata la furia dei tifosi (o presunti tali) del Velez che hanno cominciato a sparare alla cieca, colpendo il povero 21enne, morto sul colpo, e altri ragazzi, rimasti però solo feriti.
Il primo a Buenos Aires. Si chiamava Emanuel Alvarez e aveva 21 anni. Il tifoso dell’Huracan si stava recando allo stadio per vedere la sua squadra in trasferta a Velez, e fuori dallo stadio si sono creati i primi disordini. Nella rissa un tifoso di casa è stato conciato talmente male da rendere necessario il ricovero in ospedale. A quel punto si è scatenata la furia dei tifosi (o presunti tali) del Velez che hanno cominciato a sparare alla cieca, colpendo il povero 21enne, morto sul colpo, e altri ragazzi, rimasti però solo feriti.
Fantabox.it 16 Marzo 2008 il 21:43
Purtroppo le istituzioni si ostinano a trattare certi fenomeni come teppismo sportivo e non come atti delinquenziali veri e propri.
Fin quando le cose staranno così e non ci saranno pene certe e severe per chi delinque in uno stadio o nei suoi pressi temo che le cose potranno solo degenerare!
marco mancini 16 Marzo 2008 il 23:23
non capisco come possano certe nazioni (compresa l’Italia) non prendere provvedimenti come quelli presi in Inghilterra, dove queste cose non avvengono più da anni!
forse, soprattutto per le serie minori come l’episodio brasiliano, è anche una questione di soldi
marco 17 Marzo 2008 il 08:03
Purtroppo le azioni di questi terroristi del calcio, vengono da una serie di comportamento che non hanno nulla a che fare con il gioco del calcio.
E’ pura delinquenza,da non confondere e associare più con lo sport e soprattutto con calcio.
Marco Mirisola
Direttore di http://www.ancheiopossoallenare.wordpress.com