Un nuovo scandalo assale il calcio sudamericano. Ieri sera, durante la finale di Copa Libertadores, la Champions League latina, è accaduto ciò che farebbe rabbrividire in un campionato di provincia, figuriamoci a questi livelli. La partita tra San Paolo e Tigre è durata solo un tempo perché i calciatori argentini sarebbero stati picchiati e minacciati durante l’intervallo, ed hanno deciso di non presentarsi in campo nella ripresa.
Ma andiamo con ordine. Dopo lo 0-0 dell’andata, nel primo tempo della gara di ritorno in Brasile i padroni di casa sono andati in gol due volte nel primo tempo. Sul finale si è accesa una rissa in cui è stato espulso un giocatore del San Paolo e la tensione è rimasta alta all’ingresso negli spogliatoi, con i calciatori che sono venuti in contatto. Sembrava una situazione, per quanto riprorevole, comunque “normale”, in una gara del genere è chiaro che gli animi siano agitati. Fatto sta che i calciatori del Tigre non si sono ripresentati in campo per il secondo tempo.
VITTORIA A TAVOLINO – L’arbitro ha atteso il tempo regolamentare e visto che una delle due squadre non si è fatta viva, ha assegnato la vittoria al San Paolo. Ma perché gli argentini non si sono fatti vedere? Subito dopo la partita è partita la denuncia da parte del club: i calciatori sarebbero stati picchiati da alcuni addetti alla sicurezza dello stadio e sarebbero stati minacciati, con alcune armi da fuoco che sono state mostrate per intimorirli.
La festa è andata avanti ed ora sulla carta il San Paolo è campione del Sudamerica, ma la partita durerà ancora a lungo nei tribunali. A sostegno della loro tesi ci sarebbero anche delle immagini come quella dell’assistente dell’allenatore con un evidente taglio sul volto, e quella di un difensore del Tigre pieno di ecchimosi. Il club di San Paolo invece si difende affermando, attraverso il suo dirigente Joäo Paulo de Jesus Lopes, che a combinare disastri sono stati proprio gli ospiti che, innervositi dalla rissa, prima hanno distrutto lo spogliatoio, e poi sono stati loro a picchiare gli addetti alla sicurezza che volevano calmarli. La vicenda, siamo sicuri, non si è chiusa ieri sera. Vi lasciamo con alcuni video in cui alcuni dirigenti denunciano le minacce con le armi e gli highlights della partita, o almeno della metà che si è giocata.
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