Io non parlo mai dei fatti avvenuti nello spogliatoio. Chi invece ha questa abitudine non può permettersi di far parte della squadra.
Così parlò Roberto Mancini il 7 aprile del 2006, dando sfogo a tutta la sua rabbia per le continue indiscrezioni uscite dallo spogliatoio nerazzurro. Fatto sta che, a quasi due anni di distanza, il Mancio non fa più parte della scuderia mentre la presunta talpa fa ancora il suo sporco lavoro, dando a noi scrivani la possibilità di fare il nostro.
Gli allenatori passano, ma a quanto pare certe abitudini non cambiano mai ed ora, a metà stagione conclusa, se n’è accorto anche mister Mourinho, che deve essere saltato sulla sedia nel leggere le sue parole sulle prime pagine dei giornali, neanche le avesse pronunciate di fronte ai microfoni del tg della sera.
Giusto qualche giorno fa il portoghese si era chiesto chi fosse la gola profonda che rivelava in anticipo la formazione, ma un conto è dire ‘gioca tizio o caio’ e un altro è riportare uno sfogo che rischia di destabilizzare l’ambiente. A questo punto l’obiettivo primario diventa quello di individuare il prima possibile la talpa che si annida nello spogliatoio per evitare situazioni simili in futuro.
Chi sarà? Inutile star qui a fare nomi e cognomi, considerando che la rosa dell’Inter comprende all’incirca 30 nomi, molti dei quali scontenti. Lo Special One ha però in mente un piano e, pur non sbilanciandosi sui presunti colpevoli, fa sapere:
Di questo non parlo qui, lo farò in tribunale. Per ora la parola spetta al mio avvocato. Non so se la giustizia in Italia è lenta o veloce: ora non posso parlare, ma vorrei che si andasse in aula domani.
E anche noi lo vorremmo, se non altro per goderci l’ennesima sfuriata del portoghese contro tutto e tutti. Nel frattempo è arrivata la lista dei convocati per la gara di domani contro la Sampdoria, la prima senza Ibrahimovic. Beh, poco male, ci sarà sicuramente Balotelli a trascinare l’attacco dell’Inter, visti i complimenti ricevuti dal tecnico in settimana. E invece no. Supermario è ancora assente, stavolta “per scelta tecnica”. Questo almeno è quello che dice mister Mourinho, ma a noi sorge un terribile dubbio: che sia lui l’indiziato numero uno?