La sconfitta interna contro l’Udinese non scalfisce la fiducia di Zeman, che continua a puntare in alto, convinto che la Roma possa puntare al terzo posto in classifica e quindi alla Champions League del prossimo anno:
Non lo dico io, ma le nostre prestazioni che, a parte quella di Torino contro la Juventus, sono state buone. Abbiamo fatto vedere un buon calcio, ma ci mancano la continuità e la concentrazione per novanta minuti. Dobbiamo puntare al terzo posto.
Un obiettivo perseguibile con l’applicazione del metodo-Zeman, che può anche prescindere dalla presenza in campo dei pezzi da novanta. Il tecnico boemo ha già dimostrato di non voler concedere vantaggi ai giocatori di maggior carisma ed è poco propenso ai compromessi:
Se ne può parlare, ammesso che le richieste siano ragionevoli. Poi io ho le mie convinzioni e se non mi convincono del contrario si va avanti per la mia strada. Voglio chiarire una cosa però: io lavoro per la Roma e non contro la Roma.
Inutile dire che il motivo del contendere è la posizione di Daniele De Rossi, regista nella scorsa stagione, ma piazzato in un ruolo diverso da Zeman:
Non ho ancora deciso, ma Bradley è più abituato a giocare in quella posizione perché ci ha giocato lo scorso anno col Chievo. De Rossi è alla Roma da dieci anni e per otto il regista è stato Pizarro, mi meraviglio che continuiate a chiedermelo. Lo scorso hanno ci ha giocato, ma ha fatto anche il difensore centrale.
Big a parte, Zeman no intende criticare la campagna acquisti della Roma:
In estate avevamo immaginato una squadra sulla carta, poi il campo ha dato altre risposte e le valutazioni vanno fatte in base a quello che dice il campo. Le gerarchie si devono conquistare. Le critiche ai calciatori? Quando si vince sono tutti bravi, quando si perde sono tutti viziati.
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