Milan, Niang “retrocesso” in Primavera, punizione o poca fiducia?

di Redazione 1

Era arrivato come il top player di una campagna acquisti scarsa, ma dopo nemmeno un mese Mbaye Niang deve già fare i conti con la dura realtà. In patria lo chiamano “Le Petit Henry” (il piccolo Henry), ma da quel poco che ha fatto vedere finora sembra più un piccolo Balotelli. Niang, 17 anni e cresciuto calcisticamente nel Caen dove lo scorso anno era titolare ed era considerato il calciatore più forte della storia del club, ha fatto parlare di sé diverse volte da quando è arrivato a Milano, ma raramente per quanto fatto vedere in campo.

Prima si è parlato di lui per il gran clamore di un colpo low cost ma potenzialmente azzeccatissimo di Galliani che si sarebbe assicurato uno dei più forti attaccanti del futuro; poi per il suo esordio di pochi minuti nel finale della partita contro il Bologna, ma soprattutto per la bravata di qualche notte fa quando ha guidato per le vie di Milano senza patente (è minorenne!), e quando è stato fermato dalla polizia prima si è spacciato per un’altra persona (il compagno di squadra Traorè) e poi ha resistito agli ufficiali che gli hanno fatto un bel verbale.

 SEMPRE PIU’ AI MARGINI – In seguito a questa bravata Niang è stato escluso da Allegri dalla Lista Uefa per la prossima Champions League, ed ora si viene a sapere che è stato “retrocesso” tra i Primavera. Il motivo, ufficialmente, è tecnico. Allegri vuole che giochi con continuità ed in prima squadra, con Pazzini, Bojan, Robinho, El Shaarawy e (quando starà bene) Pato, ha poco spazio. Inoltre nella Primavera la punta titolare, il figlio di Maurizio Ganz, si è infortunata, e quindi lui capita a pennello. Ma siamo sicuri che la notte brava non c’entri nulla? Con certezza non possiamo escluderlo, ma non vorremmo che da gran colpo Niang si trasformi nell’ennesimo flop del mercato rossonero.

Photo Credits | Getty Images

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