Prandelli: “Cassano non è al meglio, voglio vincere subito”

di Redazione Commenta

 Cesare Prandelli, commissario tecnico della nazionale, ha spiegato oggi in conferenza stampa il perché delle sue decisioni prese nelle convocazioni per le prossime partite degli azzurri impegnati nelle qualificazioni ai Mondiali del 2014. Venerdì sera bisognerà affrontare la temibile Bulgaria, e il tecnico ex Fiorentina riconosce le difficoltà, per questo ha scelto di giocatori in grado di potergli dare il massimo subito da un punto di vista fisico. Cosa che non può garantirgli al momento Antonio Cassano.

GIRONE DIFFICILE – Prandelli avverte: non sarà facile conquistare la qualificazione alla prossima manifestazione mondiale.

Sono un po’ preoccupato dalla Bulgaria, perché hanno una squadra rinnovata, con forte spirito d’appartenenza e giochiamo in uno stadio complicato. Avremo problemi e dovremo superare diversi ostacoli visto che il nostro è fra i gironi più difficili.

 NUOVI ED ESCLUSIONI – La grossa novità della nuova Italia è sicuramente la presenza di Insigne, mentre ha sorpreso l’assenza di Cassano. Prandelli ha spiegato il perché.

Ho parlato io stesso con il barese e lui mi ha confermato di essere ancora al 50%. Ora non abbiamo tempo di recuperare giocatori, quando sarà al top faremo scelte da un punto di vista tecnico ma adesso devo puntare su chi può assicurarmi intensità ed integrità fisica. Giovinco e Osvaldo? Sebastian è migliorato molto sotto il profilo della maturità, il salto di qualità lo ha già fatto da tempo. Gli manca solo continuità. Osvaldo è il prototipo dell’attaccante europeo moderno.

CONTE – Si parla anche del tecnico bianconero, e ancora una volta Prandelli ne prende le “difese” sostenendo che la squalifica inflittagli è già più che sufficiente.

Ha preso 10 mesi di squalifica per omessa denuncia, cosa dovevano fare: dargli l’ergastolo? Discorso diverso è per chi l’illecito sportivo lo commette, o ne commette molti. Si tratta di omessa denuncia, qualcosa che è sempre difficile da valutare con obiettività, magari in questi anni tutti sono stati colpevoli sentendo voci o chiacchiere.

Photo credits | Getty Images

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