L’Europeo è finito, ed è finito nel peggiore dei modi. Perdere una finale 4-0 è un evento raro e sicuramente non se lo aspettava nessuno, ma valutare la spedizione azzurra in Polonia e Ucraina solo per la finale sarebbe ingiusto. Non dimentichiamoci infatti che fino ad un mese fa davamo questa squadra per spacciata, capace a malapena di passare il girone e, dopo la partita contro la Croazia, in molti credevamo che non fosse possibile nemmeno arrivare ai quarti. Ed invece siamo arrivati in finale, dunque proviamo a dare i voti basandoci sull’intero Europeo e non soltanto sulla rabbia delle quattro scoppole rimediate ieri.
Buffon 8: ieri avrà pure potuto poco, ma è stato prodigioso nelle sfide precedenti. Le sue parate sono state fondamentali contro Germania ed Inghilterra, e la sua personalità è servita ad una difesa spesso improvvisata a trovare la strada giusta. Se continuasse così potrebbe difendere la porta azzurra ancora per altri dieci anni.
Chiellini 7: ogni volta che ha giocato è risultato sempre il migliore della difesa, sempre puntuale nelle chiusure e davvero insuperabile per qualsiasi attaccante. Il problema è che ha lasciato spesso i suoi senza un leader a causa di problemi fisici e delle volte dovrebbe capire che se non sta bene, come nella finale, è meglio lasciare spazio a qualcun altro piuttosto che farsi sostituire dopo un quarto d’ora.
Barzagli 7: rientrato a tempo di record non sembrava nemmeno che fosse infortunato. Decisamente un altro calciatore rispetto a quello di qualche anno fa, peccato che non sia più giovanissimo altrimenti un centrale del genere avrebbe fatto comodo alla nazionale.
Bonucci 7,5: sorprendentemente nel complesso forse il migliore dei suoi. Tutti ci aspettavamo il classico errore che compie spesso, in particolare nelle partite importanti, ed invece è stato sempre attento, puntuale nelle chiusure e mai distratto, sta crescendo bene.
Maggio 6,5: ha giocato solo le prime partite ma non ha mai brillato. Passi per la gara contro la Spagna, ma nelle altre non è che abbia fatto meglio. Non si è visto quasi mai in fase offensiva, non si è mai inserito come fa di solito, ed in generale è apparso sotto tono.
Abate 7: nonostante abbia giocato poche partite ha dato un contributo maggiore rispetto a Maggio sulla fascia. Il suo supporto in fase offensiva si è sentito molto e considerando la giovane età potrebbe essere un buon candidato al ruolo per il futuro.
Balzaretti 6,5: ottimo in fase difensiva, così così in quella offensiva. Si è sempre fatto trovare pronto ed in alcune gare ha brillato, buon Europeo per lui.
De Rossi 7: si è sacrificato molto specialmente nella fase iniziale, giocando molto bene da centrale difensivo. Quando poi è stato spostato nel suo ruolo naturale però, gli è mancato quel pizzico di cattiveria che fa fare ad un calciatore il salto di qualità. Non ha mai calciato in porta, non si è quasi mai inserito, ed un po’ il suo gioco ne ha risentito.
Marchisio 7: ha giocato esattamente al contrario dei suoi compagni. Nelle prime gare in cui giocavamo male è stato sempre il migliore in campo; quando gli azzurri sono cresciuti si è un po’ spento fino a risultare tra i peggiori nella finale. Mediamente comunque è da 7.
Pirlo 7,5: si è visto poco nelle prime due partite, ma quando è salito in cattedra ha mostrato numeri d’alta scuola. Ha fatto impazzire Inghilterra e Germania, e ci rimarrà per sempre negli occhi il cucchiaio fatto ad Hart. Se avesse giocato ai suoi livelli anche nelle prime gare sarebbe stato da nove.
Thiago Motta 5: forse l’unico insufficiente di tutta la banda azzurra. Doveva fare il trequartista ed invece vagava per il campo senza una posizione fissa. Non è un caso che nelle gare in cui è rimasto fuori l’Italia abbia giocato meglio. L’infortunio dopo 5 minuti dal suo ingresso nella finale inoltre è la ciliegina su una torta venuta male.
Montolivo 6,5: ha giocato solo le ultime tre partite, ma le ha giocate tutte abbastanza bene. Decisamente migliore del Montolivo visto nell’ultima stagione con la Fiorentina, ha dato molto più gioco rispetto a Motta e forse era il caso di puntare su di lui sin dall’inizio.
Diamanti 6: ha giocato poco ma ha fatto vedere buone cose. Sicuramente però la nazionale ripartirà da lui e dal suo sinistro magico.
Giaccherini 6: ha giocato soltanto le prime partite ma in un ruolo non suo, quello di esterno sinistro che però tendeva a difendere più che attaccare. Lo ha fatto comunque bene, anche se ci sarebbe piaciuto vederlo nel suo ruolo naturale.
Nocerino 6: ha giocato soltanto pochi minuti ma ha addirittura segnato contro l’Inghilterra una rete che gli è stata annullata per fuorigioco, ed ha dimostrato in pochi minuti di stare molto meglio di Thiago Motta. Speriamo che nella nazionale del futuro Prandelli lo preferisca all’italo-brasiliano.
Cassano 6,5: il recupero-record fatto dal malore di 6 mesi fa ha del miracoloso, ma forse si è deciso di puntare troppo su di lui. Si vedeva che non era al 100% e forse in alcune partite, come nella finale, sarebbe stato più giusto schierare al suo posto Di Natale o Diamanti. Nei primi tempi che ha disputato ha alternato cose buone (grandissimo assist contro la Germania) e meno buone, ma forse gli si sono date troppe responsabilità.
Balotelli 7: molto male nelle prime due partite, si è sbloccato contro l’Irlanda con un gran gol e tutto è cambiato. Il Balotelli della seconda parte dell’Europeo è stato da 9, mentre il primo che ha divorato una gran quantità di gol non avrebbe meritato la sufficienza. Il voto 7 è una media abbastanza generosa.
Di Natale 7: a parte il gol segnato alla Spagna nella prima gara, ha fatto esattamente quello che Prandelli gli chiedeva, e cioè mettere paura agli avversari, bloccare un intero reparto all’indietro e dare profondità alla squadra. Avrebbe meritato qualche minuto in più.
Senza voto perché non hanno mai giocato o disputato solo pochi minuti De Sanctis, Sirigu, Ogbonna, Borini e Giovinco.
Prandelli 8: un inizio così così ma una fase centrale dell’Europeo ottima hanno reso una squadra senza speranze la seconda forza d’Europa. Prandelli ha fatto un grandissimo lavoro perché non avendo in squadra dei fenomeni come Cristiano Ronaldo, Xavi o Iniesta è riuscito a costruire una nazionale temibile che potrà dire la sua anche in futuro. Peccato per la gestione sbagliata della finale e soprattutto per il terzo cambio effettuato quando alla fine mancavano ancora quaranta minuti. Ma ad esclusione dell’ultima partita può essere decisamente soddisfatto.
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